Silvio Berlusconi è tornato nel salotto televisivo che gli è più congeniale, quello di “Porta a Porta” ove il fido Bruno Vespa lo accoglie sempre a braccia aperte strusciandosi, vigorosamente, le manine. Nella puntata di ieri sera si è tentato un rilancio in grande stile dell’ex Cavaliere che ha parlato del programma politico, delle amministartive quasi vinte, della coalizione del centrodestra, delle larghe alleanze con Renzi.
Il momento clou della serata è giunto quando Silvio, discutendo di terrorismo e del futuro della Siria, ha sciorinato un elenco dei dittatori che hanno operato in Medio Oriente e in Africa: “dopo Gheddafi come dittatore, anche lo zio di Ruby, Mubarak“.
In attesa di una battuta, di un ammiccamento, il pubblico ha compreso che per Berlusconi Ruby Rubacuori è davvero la nipote di Mubarak, l’ex presidente egiziano tirato in ballo nel processo RubyGate.
Berlusconi venne chiamato in questura a Milano per il rilascio di una ragazza minorenne, l’allora premier conferì che la giovane arrestata era la nipote del presidente d’Egitto – sappiamo bene in realtà chi fosse -.
Il siparietto finale ci ha concesso una perla indimenticabile: un finto Dudù ha fatto irruzione in studio, le zampette isteriche, gli occhi sgranati nel vuoto, spaesato, sorpreso, povera bestiolina pareva chiedere aiuto a noi spettatori. Un geniale sketch ideato da Vespa: ha preso un sosia di Dudù, per far comprendere al mondo la svolta animalista dell’ex premier.
L’idea del caro conduttore si è rivelata decisamente non azzeccata: la controfigura televisiva non intendeva assolutamente farsi stropicciare da Berlusconi che ha tentato, inutilmente, di correggere la situazione imbarazzante: “Non mi conosce ma mi bastano tre minuti per farmi conoscere e poi vedrà che staremo bene insieme“.
Il tenero cagnolino non ha voluto neppure il biscottino, saggiamente non si accettano caramelle dagli sconosciuti. L’ex premier si è congedato recitando alcuni versi di Madre Teresa di Calcutta dedicati agli animali.