C’è una nuova moda – da non seguire perchè inopportuna – tra gli adolescenti nel mondo, che sembra stia arrivando anche in Italia, Si tratta del Blue Whale Challenge, una serie di prove sempre più spericolate e al limite, che hanno portato alla morte 157 ragazzi.
Il programma televisivo Le Iene Show, ha dedicato all’argomento un servizio, nel quale sono stati svelati degli agghiaccianti quanto sconvolgenti retroscena sulle origine e gli sviluppi di ciò che impropriamente viene definito gioco. A tale scopo l’inviato Matteo Viviani è volato fino in Russia, paese in cui sembra sia nato il Blue Whale Challenge.
E’ iniziata come una sfida tra adolescenti russi, con un unico obiettivo: il suicidio. Ma questa macabra moda ha avuto una sorta di effetto domino, coinvolgendo in brevissimo tempo anche i ragazzi di Spagna, Portogallo, Brasile, Cile e purtroppo anche Italia.
La sfida prende spunto dallo spiaggiamento delle balene che, sbagliando rotta, sono destinate alla morte arenandosi sulla battigia di qualche litorale. Viene proposto ai più giovani come un gioco – ma non lo è – fatto di sfide, con tanto di regole rischiose ed agghiaccianti ed il cui obiettivo finale è il suicidio.
La sfida si aricola in cinquanta giorni, durante i quali si dovranno superare delle prove sempre più autolesionistiche, che dovranno essere rigorosamente testimoniate da una fotografia da inviare all’amministratore del gioco. Ed è proprio sulla figura dell’amministratore che le forze dell’ordine di mezzo mondo si sono concentrate.
Sembra che ad ideare il gioco sia stato un giovane russo di 22 anni, Philip Budeikin, uno studente di psicologia che, quindi, conosceva bene la psiche umana e le tecniche di manipolazione che, nella sola Russia, hanno portato al suicidio di 157 ragazzi.