Nonostante Android O (reo) verrà presentato ufficialmente solo al prossimo evento I/O, che si terrà tra il 17 e il 19 Maggio, Google ha appena distribuito la prima developer preview del suo nuovo sistema operativo mobile del quale, quindi, è possibile farsene una prima idea.
Al momento, non risultano ancora attive le feature più attese: parliamo dei background limits, che dovrebbero limitare il numero di volte in cui un’app si connette alle reti, in modo da aumentare l’autonomia generale, e del picture in picture, che permetterà di continuare a fare altro mentre – in una piccola finestrella – sarà attiva una seconda app, con una serie di controlli di base (es. YouTube, con Play/Pausa). Anche l’Autofill API, pur prevista, non è ancora implementata ma, in futuro, permetterà all’utente di scegliere un’app che si occupi di completare i campi quali username, password, mail, indirizzo, numero di telefono, etc.
Quello che si nota, però, è interessante. Nella schermata di blocco, si possono personalizzare le scorciatoie agli angoli bassi, in modo – ad esempio – da lanciare direttamente un modulo di blocco note, o una finestra per la composizione di un messaggio WhatsApp. Spegnendo lo schermo, poi, l’Ambient Display mostrerà – per un rapido accesso – solo le icone delle notifiche, e non più i dettagli o il contenuto delle medesime.
Le notifiche potranno essere rimandate (di 15, 30, 60 minuti), o meno, e raggruppate: quest’ultima feature, che sarà possibile non appena gli sviluppatori permetteranno di associare la propria app ad una categoria, permetterà – dunque – di gestire il comportamento di varie app in blocco, a seconda del contesto.
Parlando dal punto di vista meramente estetico, le impostazioni sono state maggiormente compattate nelle voci di menu (che potranno essere giustificate a destra, sinistra, e al centro), e potranno essere cercate tramite un modulo di ricerca fisso in alto. Le icone delle app, poi, saranno adattive o dinamiche, nel senso che potranno adattarsi al tema, o alla maschera grafica, che l’utente sceglierà per il proprio device, ed anche il settore notifiche/toggle riceverà una rinfrescata, con la possibilità di applicarvi dei temi.
Oltre al piacere per gli occhi, anche quello per le orecchie: le cuffie Bluetooth potranno avvalersi del supporto al codec LDAC e, forse, anche a quello del codec aptX, mentre – in locale – l’audio di alta qualità sarà ottenuto grazie alle API AAudio, che supporteranno tutte quelle app che necessiteranno del supporto all’acustica con basa latenza ed alte prestazioni.