Nelle scorse ore, al Ces 2017, la taiwanese Asus ha presentato il suo nuovo top di gamma telefonico, l’Asus Zenfone AR, capace di supportare – primo device al mondo – sia la realtà aumentata (Project Tango) che quella virtuale (Daydream) di Google.
Asus Zenfone AR ha una scocca molto sottile (7,9 mm), ma allo stesso tempo resistente, e dall’aspetto premium, grazie all’impiego del metallo quale materiale di costruzione. All’interno del suo esile chassis, integra un hardware decisamente all’avanguardia, finalizzato al pieno supporto delle tecnologie poc’anzi accennate.
In tema di elaborazione, accanto alla scheda grafica Adreno 530, Asus ha adoperato il non più nuovo processore Qualcomm Snapdragon 821 (è in arrivo lo Snapdragon 835) già capace, però, di supportare la realtà virtuale (Daydream) di Google: in questo modo, muniti dell’apposito visore, e di un controller, si potrà fruire dei contenuti multimediali presenti su portali come YouTube, Netflix, e Hulu, o giocare a titoli come Need for Speed, senza dimenticare l’esplorazione nel quotidiano (Google Street View), e dell’immaginifico mondo di “Fantastic Beasts”.
Al processore in questione, però, Qualcomm ha aggiunto il chip DSP Hexagon 680, dedicato alla processazione istantanea delle informazioni provenienti dal kit di sensori All-Ways Aware: in questo modo, si potrà scansionare gli ambienti, ed arricchirli quasi istantaneamente (massimo 0,05 secondi di ritardo) di oggetti tridimensionali: è la realtà aumentata “Project Tango” di Google (apparsa, per la prima volta sul Lenovo Phab2 Pro), che aprirà la strada ad una gamma di usi potenzialmente immensa, come il gaming, l’arredamento, la progettazione, la misurazione di precisione, etc.
La RAM e lo storage, secondo gli accenni in sede di presentazione, dovrebbero prevedere diverse opzioni: nello specifico, la RAM sarebbe cadenzata in tagli da 6 e 8 GB, mentre lo storage coprirebbe una vasta gamma di pezzature, dai 32 ai 256 GB, passando per gli intermedi 64 e 128 GB (UFS 2.0), sempre espandibili via microSD (ulteriori 128 GB, rinunciando. però, alla nanoSIM).
Il frontale presenta un display molto ampio (79% del frontale) da 5.7 pollici con risoluzione QHD (2560×1440 pixel) e pannello SuperAmoled, una fotocamera da 8 megapixel (con f/2.0 di apertura del diaframma), ed un sensore biometrico – in basso – integrato nel tasto Home. Sul retro, troviamo l’apparato TriCam che, all’interno di un alloggiamento ben evidenziato, propone un sensore per la profondità, uno per il movimento, ed una fotocamera Sony IMX318 con 23 megapixel di risoluzione ed apertura del diaframma a f/2.0: quest’ultima non si limita ad un Flash LED dual tone, per le foto con poca luce, ma annovera anche una messa a fuoco istantanea (0,03 secondi) grazie al sistema TriTech+, che unisce la messa a fuoco laser, e quella con autofocus continuo, con quella a rilevatore di fase. Anche la stabilizzazione è di serie, grazie ad uno stabilizzatore ottico a 4 assi, per le foto, ed a uno elettronico a 3 assi, per i video 4K.
Essendo un device finalizzato a pratiche immersive, l’Asus Zenfone AR ha curato molto anche l’audio, di qualità Hi-Fi, erogato da uno speaker a 5 magneti, capace di distribuire una sonorità avvolgente, grazie al DTS Virtual Surround.
All’avanguardia anche il set delle connettività, affidato in questo ZenFone AR ad una porta USB Type-C, al jack da 3.5 mm per le cuffie, al chip NFC per i pagamenti a sfioramento, al Bluetooth 4.2, al Wi-Fi 802.11ac (2×2 MIMO), ed al 4G. La batteria di questo dual SIM ibrido è capiente per forza di cose (3300mAh), vista la necessità di supportare AR e VR, ed è equipaggiata con la ricarica rapida Quick Charge 3.0.
Recentissimo, infine, anche il comparto software, affidato al nuovo Android Nougat 7.0, sotto la copertura dell’interfaccia proprietaria Zen UI 3.0.
Asus Zenfone AR arriverà in commercio nella colorazione “Charcoal Black” nel Q2 2017, quindi nel secondo trimestre di quest’anno, ad un prezzo ancora da definire.