Tra le avventure videoludiche indipendenti, ultimamente, molto successo è stato riscosso dall’opera prima dei Clifftop Games, Kathy Rain che, dopo aver esordito su PC, grazie alla piattaforma Steam, ha fatto la sua apparizione anche su Android: vediamo di cosa si tratta.
Kathy Rain, disponibile per Android al prezzo di 5.49 euro (senza acquisti in-app), è un gameplay punta e clicca realizzato in pixel art, con una risoluzione di 320×240 pixel, ed ambientazioni anni ’90 in schema 4:3. Dal punto di vista narrativo, è la storia di Kathy Rain, una studentessa di giornalismo, che torna nel villaggio della sua infanzia in occasione della strana morte del nonno: qui, la sbarazzina Kathy si accorge ben presto che vi sono molte cose non dette, e – in un clima tra il surreale ed il mistico nel quale vengono affrontare anche tematiche adulte (l’abbandono, la solitudine della società moderna, l’aborto, il suicidio etc) – decide di scoprire cosa si celi davvero dietro la prematura scomparsa dell’amato nonno.
Per portare avanti le sue indagini, Kathy si muoverà in moto, sullo stile di Full Throttle e, in ciascuno dei 40 ambienti disegnati a mano, porrà delle domande (segnate su un taccuino) a vari personaggi incontrati per caso: le loro risposte costituiranno la base per le indagini. Base alla quale maggiori dettagli verranno aggiunti risolvendo degli enigmi: questi ultimi, sempre molto logici (anche quando risolti con pensiero creativo e laterale), prevederanno la combinazione di oggetti, o l‘analisi di testi (anche poetici) e dati (anche scientifici).
Alla fine, preso qualche appunto sul suo proverbiale block notes, Katy svelerà l’arcano e, a suo modo, vendicherà la memoria del nonno. Questo, dal punto di vista narrativo, e delle meccaniche di gioco: per il resto, Kathy Rain è un’opera videoludica quasi artigianale: le grafiche, pixellate a dovere, ricordano quasi quelle della mitica Lucas Arts, e le musichette sono utilizzate con maestria per enfatizzare l’atmosfera generale del gioco.
I dialoghi sono numerosi (4000 righe di testo) e presentano una buona scrittura, grazie alla presenza di citazioni, gag, note di sarcasmo, e di pura arguzia. Non mancano, ciliegina sulla torta, le voci dei personaggi mai sintetizzate elettronicamente ma, anzi, frutto di un accurato doppiaggio realizzato dallo stesso Dave Gilbert della Wadjet Eye Games (punto di riferimento per i titoli in stile investigativo).