Gran parte dei programmi di messaggistica di oggi viaggia attraverso i nostri device mobili. Quando, però, siamo al computer, può essere scomodo dover prendere il proprio smartphone ogni due per tre solo per rispondere ad un messaggio, per consultare una notifica, o per replicare ad un’email. L’ideale sarebbe quello di poter portare il mondo degli smartphone nei computer: grazie a RamBox ciò è possibile. Vediamo come.
Una volta installato RamBox (gratuito ed open per PC) e creato un profilo, possiamo aggiungere i servizi che vogliamo gestire. Ve ne sono davvero tanti e coprono un po’ tutte le branche della moderna comunicazione: ci sono, ad esempio, i social come Facebook e Twitter (attraverso Tweetdeck), i vecchi SMS (grazie a servizi come MySMS e Mightytext, che cercano di avvicinare questi ultimi ai moderni messaggini), le email (grazie a Gmail, InBox, Outlook, Yahoo Mail, HushMail, ed alla iper sicura ProtonMail) ma non mancano nemmeno i più diffusi applicativi di messaggistica (Messenger, Hangouts, Telegram, Whatsapp, Skype).
Qualora fossimo interessati a servizi che non sono presenti, possiamo pur sempre aggiungerne le credenziali manualmente grazie alla sezione “Custom Service” assai semplice da configurare.
Oltre ad accentrare tutto il mondo della nostra comunicazione, RamBox, consente anche di unificare le dimensioni della vita privata e di quella lavorativa. Come? Semplicemente consentendo di accedere a diversi account di uno stesso servizio: in questo modo, quindi, potremo tener aperti diversi profili della nostra webmail senza dover fare log-out e log-in dal nostro browser preferito.
Anche la sicurezza ed il comfort sono ben tutelate.
Per la prima, va detto che è possibile impostare un blocco temporaneo di RamBox durante il quale tale hub diventerà inaccessibile a chiunque non conosca la password temporanea di accesso. Molto comodo, com’è facile intuire, quando ci si deve allontanare dalla propria scrivania per brevi istanti di tempo.
Sempre in merito alla sicurezza, va osservato come RamBox non salvi in locale le credenziali di accesso, né le invii ai server degli sviluppatori del progetto: di fatti, RamBox si limita ad usare le versioni web dei servizi implementati (ad es. Skype od Office 365 online, Whatsapp web etc) ed è quindi ai fornitori originali dei servizi che ci interessano che le credenziali vengono inviate (com’è normale che sia).
Quanto alla tranquillità, non temete: è vero che RamBox ha un eccellente sistema di notifiche che vi avverte con popup grafici e sonori dell’arrivo di una mail o di un messaggio, ma è altrettanto vero che, impostando la voce “non disturbare”, gli alert di RamBox smetteranno di scocciarci finché a noi farà comodo. In ogni caso, man mano che attiviamo un servizio, possiamo sempre decidere di attivarne (o meno) le notifiche e gli alert sonori.