Quello che vi si presenta quando acquisterete ed inizierete a giocare a questo gioco è un quadro rasserenante: la Terra sullo sfondo, niente di più bello, non si vedono conflitti, battaglie e lotte che ci sono sul pianeta; si vede solamente la Terra per come è nel suo stato attuale.
Il vostro personaggio, Alex Oshima, invece, non se la passa benissimo all’interno della stazione spaziale, in quanto è l’unico sopravvissuto ad un incidente non meglio precisato che è avvenuto all’interno della stazione spaziale. In tutto questo voi siete equipaggiati con la vostra tuta EVA, una tuta spaziale molto avanzata ma danneggiata, e dovrete vagare tra i rimasugli della stazione spaziale e riuscire a sistemare gli eventi e soprattutto i meccanismi per permettere alla stazione spaziale di poter ritornare in funzione.
Alex Oshima, in tutto questo, ha solamente due modi per muoversi all’interno della stazione spaziale: le proprie mani e quel che resta della propria tuta da astronauta. La cosa che salta subito all’occhio del giocatore è che si potrà liberamente fluttuare in ciò che rimane della stazione orbitante Han IV, ormai malfunzionante. L’obiettivo, per l’appunto è quello di riuscire a riassemblare i pezzi di una stazione spaziale per poterla rimettere funzione e trovare un modo per fare ritorno sulla Terra.
Il gioco pare bene indirizzato nelle prospettive della giocabilità e della grafica, tuttavia non riesce a centrare l’obiettivo in entrambi i sensi: nel primo caso, il gioco si concentra sulle storie dei personaggi morti e sui documenti digitalizzati che hanno lasciato; in questo comparto purtroppo non ci sono molti colpi di scena nella trama e quindi la cosa rimarrà piuttosto lineare, tutta centrata sulle cause dell’incidente della Han IV. Per quanto riguarda la grafica, il comparto grafico è di alto livello, la fedeltà grafica del titolo è notevole, anche se sono presenti alcune lacune che minano la concretezza di una grafica estesa e ben riuscita.
In poche parole, Adr1ft è un capolavoro mancato, un gioco che vi può appassionare ma che alla lunga potrebbe anche farvi perdere la pazienza.