Strage di Nizza. Il web reagisce e mostra il meglio ed il peggio di sé

Sul lungomare di Nizza, un camion guidato da un franco-tunisino ha causato 87 morti in quella che sempre più sembra una strage di matrice islamica. Il web è stato scosso dalla vicenda e ha reagito: come le persone, nel bene e nel male.

Strage di Nizza. Il web reagisce e mostra il meglio ed il peggio di sé

Come sappiamo, purtroppo la Francia è stata colpita nuovamente dal fondamentalismo islamico che, a Nizza, nella serata di giovedì 14 Luglio, ha fatto ben 84 vittime (tra le quali, anche molti bambini). Il web, come spesso avviene, in questi casi, fa da cassa di risonanza per il dolore delle persone, per le proposte di aiuto e di assistenza, ma anche per i vaneggiamenti di qualche complottista.

I fatti

Erano passate da poco le 22.30 sul lungo mare di Nizza ed i fuochi per le celebrazioni del 14 Luglio, data nella quale ricorre la “Presa della Bastiglia” e l’inizio della rivoluzione francese, erano da poco cessati quando è iniziato l’Inferno. Un camion, guidato da un francese di origini tunisine, ha zigzagato sulla promenade Des Anglais centrando una fila praticamente interminabile di persone ancora assorte nello spettacolo pirotecnico di cui sopra. Il risultato è, purtroppo, noto a tutti. Una vera e propria strage della quale hanno fatto le spese anche parecchi bambini.

La Rete

Internet, come già in altre circostanze simili, si è prontamente attivata. Su Twitter, già pochi minuti dopo l’inizio dell’attacco, è apparso l’hashtag  #PorteouverteNice col quale diversi francesi offrivano soccorso ed un riparo sicuro a quanti scappavano dal luogo della strage e cercavano un riparo sicuro, o semplicemente qualcuno che li confortasse e tranquillizzasse. In seguito, il microblogging del canarino azzurro ha visto comparire l’hashtag #RechercheNice che, grazie alle foto ed alle descrizioni delle persone scomparse, ha permesso a diversi utenti di riabbracciare i propri cari. Qualcosa di simile si è verificato anche su Facebook che pure ha attivato, per l’occasione, il servizio “Safety Check” (https://goo.gl/0vj9E5) col quale gli iscritti al social hanno potuto notificare, a cari ed amici, di essere in salvo: sul social in blu, infatti, una signora di origini malgasce ha postato un appello per ritrovare un bambino di 8 mesi sparito con la sua carrozzina nel trambusto dell’attacco. La signora, che poi si è rivelata essere la zia del bimbo, in mattinata ha comunicato che il piccolo è sano e salvo, grazie ad alcune persone che lo avevano portato in salvo a casa loro.

Purtroppo, internet non ha dato solo il meglio di sé in una circostanza così drammatica come l’attacco nizzardo. In rete, infatti, si sono diffuse immagini drammatiche del post-attacco con persone letteralmente spappolate sul manto stradale, immerse in pozze di sangue e, in alcuni casi, dalle pose innaturali e disarticolate. Immagini crudissime, immancabilmente condivise, ancor più discutili perché, sovente, così ravvicinate da rendere le persone uccise riconoscibili ad eventuali cari ed amici. Con tutto lo shock che ne poteva conseguire.

Ecco, nonostante questo, Facebook ha visto troneggiare dal pulpito diversi complottisti dell’ultima ora secondo i quali quella di Nizza potrebbe essere una finta strage: addirittura un tale Rosario Marcianò ha messo in dubbio l’autenticità di quanto ripreso o fotografato sostenendo che le prime riprese, sfocate, erano state fatte da un regista teatrale abitante (“guarda caso”) in zona. In merito alle urla avvertite nei video, la spiegazione fornita dagli irriducibili dello scetticismo è stata “isteria” mentre l’innaturale posa dei cadaveri è stata attribuita al fatto che “si tratterebbe di manichini”.

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