Le Iene: un bimbo malato di tumore e gli intrecci della giustizia

Nina Palmieri ci racconta la storia di un bambino russo, che dopo aver perso la mamma rischia di non potersi curare in Italia per un ricorso del tribunale. La battaglia dell’uomo che lo ha cresciuto

Le Iene: un bimbo malato di tumore e gli intrecci della giustizia

Una storia che emoziona e irrita al tempo stesso, quella raccontata da Nina Palmieri durante la puntata domenicale de Le Iene. Anakin, questo è il nome di fantasia dato al bambino per tutelare la propria privacy, ha 9 anni e vive in Italia nel padovano con Nicola, anch’esso nome di fantasia.

E’ proprio l’uomo a raccontare questa storia. Nel 2005 conosce in Italia Olga, una donna russa e tra i due scoppia la passione. Quando la donna torna in Russia, i due si perdono. Dopo 2 anni Nicola la cerca e la ritrova sposata, divorziata e con un figlio, Anakin appunto. I due decidono di ritornare insieme, e con il permesso del papà naturale di Anakin, tornano in Italia con il piccolo, si sposano e formano una nuova famiglia.

Una mattina di tre anni fa Nicola riceve una telefonata dall’ufficio dove lavora la moglie, perché Olga si è sentita male. Nicola pensa ad uno svenimento per una gravidanza in corso, ma quando giunge sul posto la verità è un’altra: la donna è deceduta per un arresto cardiocircolatorio. Per l’uomo è un bruttissimo colpo, anche dare la notizia ad Anakin. Oltre alla grave perdita, per Nicola c’è un altro problema: per la legge italiana lui è un estraneo nei confronti del bambino.

Nicola chiede al tribunale di diventare il “secondo papà” del bambino, senza scavalcare il padre naturale. Il giudice convoca il papà di Anakin che manifesta l’intenzione di portare il figlio in Russia, nonostante il veto anche della nonna materna. Nell’attesa che la giustizia faccia il proprio corso viene nominato un tutore, per consentire di svolgere le normali attività quotidiane, come autorizzare il bimbo alle gite scolastiche o anche semplicemente ritirare la pagella.

Ad agosto 2013 Anakin sta male, il referto dell’ospedale è disarmante: il bambino ha un tumore e necessita di accertamenti chirurgici, che richiedono la solita autorizzazione del tutore. Nicola per stare accanto a quello che considera suo figlio, lascia anche il lavoro. Contattato il padre biologico, Nicola viene autorizzato ad assistere Anakin, che deve sottoporsi a duri cicli di chemioterapia.

A febbraio 2015 Nicola conferma di fronte al giudice di volersi occupare di Anakin, ma in aggiunta al padre naturale e non al suo posto, ma quest’ultimo si oppone, nonostante non si sia più occupato del bambino dopo il sopraggiungere della malattia. La battaglia legale continua e finalmente l’11 dicembre 2015 il tribunale dichiara decaduta la patria podestà dell’uomo russo e il bambino viene affidato a Nicola.

Finalmente il piccolo può chiamare papà l’uomo che l’ha cresciuto, ma a febbraio 2016 arriva una brutta sorpresa: il procuratore generale presso il Tribunale dei Minori di Venezia si oppone alla sentenza del tribunale dei minorenni rimandando la decisione al prossimo 15 aprile.

Il servizio di chiude con l’appello di Nicola alla giustizia italiana di ponderare il caso e con l’avvertimento dell’inviata de Le Iene, che se la sentenza sarà ribaltata, il bambino dovrà lasciare l’Italia, e le preziose cure dell’Ospedale di Padova, per andare in Russia, a Orengburg a 1200 km da Mosca, sede più vicina di un nosocomio adatto alla sua malattia.

E alla domanda come sta adesso Anakin, l’uomo risponde mostrando la cartella clinica alla giornalista, il cui sguardo dice tutto della gravità della situazione.

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