Di recente Sky, il gruppo televisivo di Rupert Murdoch, ha presentato – in una kermesse londinese – il progetto “Sky Q” che, secondo le parole del Chief Executive del gruppo, Jeremy Darroch, mira ad introdurre il “fluid viewing” nelle case degli utenti televisivi.
Vediamo di cosa si tratta. Innanzitutto abbiamo un nuovo hardware. Il pacchetto “Q”, infatti, comprende un decoder principale (Sky Q Silver o Sky Q) che faccia anche da hotspot wireless per estendere la trasmissione dei contenuti tra i device di casa implementati. Al decoder in questione si associano anche due minidecoder plug&play da collegare agli schermi secondari presenti nella propria abitazione in modo da potere vedere i contenuti di Sky senza far passare i cavi della parabola. Il tutto sarà controllabile tramite dei telecomandi con superficie tattile.
Questo, dal punto di vista hardware, come dicevamo. Però c’è dell’altro. Molto altro. Innanzitutto la visione dei contenuti sarà possibile su un massimo di cinque dispositivi in contemporanea, questo anche grazie al varo di applicazioni ad hoc: mentre 5 dispositivi riprodurranno i contenuti, sarà possibile registrare ben 4 canali in simultanea grazie alla presenza di diversi sintonizzatori in ogni decoder.
Le registrazioni, a loro volta, saranno fruibili anche su dispositivi diversi da quelli della registrazione e consentiranno di implementare un nuovo tipo di time shifting già visto in Netflix: interrompendo la visione di un programma su un supporto, sarà possibile riprenderlo – dal medesimo punto – su un dispositivo differente abilitato. Si ha, quindi, l’idea di un flusso (appunto) di contenuti che ci segue ovunque ci spostiamo, in qualsiasi momento.
Un flusso contenutistico particolarmente versatile anche per quanto concerne l’interfaccia utente. I programmi da vedere, in qualità Ultra HD ready all’inizio (e poi anche in 4K), saranno selezionabili tramite un motore di ricerca che restituirà non solo ciò che cerchiamo in termini di film e serie tv ma anche tutto un corredo di elementi pertinenti (verosimilmente attinti dalla rete). Oltre a ciò, Sky Q è dotato di una forma di intelligenza artificiale che impara dalle nostre scelte di visione o di registrazione e, in base a quelli che sono i nostri gusti, ci propone una programmazione altamente personalizzata.
Il progetto di “fluid viewing” contenuto in Sky Q verrà avviato all’inizio del 2016 partendo dalla Gran Bretagna e dall’Irlanda per, poi, estendersi a tutto il resto del vecchio continente con prezzi, però, ancora non ufficializzati.