Nella maggior parte dei giochi di guerra disponibili, l’utente finale finisce quasi sempre per ricoprire il ruolo di un membro delle Forze Speciali impegnato in una missione sul campo dal tasso certamente molto adrenalinico. Occorrerà muoversi con cautela e uccidere prima degli altri per liberare degli ostaggi o, semplicemente, per vincere una guerra.
Con giochi di questo tipo, il rischio è di abituarsi alla violenza, di percepire la guerra – appunto – come un gioco. Non tutti i gameplay sul tema, per fortuna, sono di questo tipo.
“This War of Mine“, realizzato dal team di “Anomaly”, ovvero dai 11bit Studios, punta – invece – a sensibilizzare sugli orrori di una vita sotto le bombe. Nello specifico il gioco è ambientato – temporalmente – durante l’ultima guerra jugoslava degli anni ’90 e – geograficamente – collocato a Sarajevo, la capitale della Bosnia Erzegovina.
La nostra missione, in scenari grigi, polverosi, fatti di case crollate e diroccate, consiste creare e gestire un rifugio per i sopravvissuti del conflitto. Una volta scelto il posto, ed affluiti i profughi, saremo chiamati – come accennato – a gestire il rifugio in ogni possibile aspetto: come prima cosa dovremo produrre alcuni oggetti che potranno servirci nella vita quotidiana per soddisfare anche le più elementari esigenze.
Saremo anche chiamati a curare e medicare i feriti, più o meno gravi, che si rivolgeranno alla nostra attenzione. Il compito cui siamo stati chiamati è chiaro: le vite di alcune persone sono state affidate a noi e dobbiamo tutelarle ad ogni costo.Non sempre troveremo o riusciremo ad autoprodurre ciò che ci occorre.
A volte dovremo mandare qualcuno in esterna a frugare in vecchi ospedali o negozi (o farmacie) per trovare quel che ci occorre ma dovremo farlo di notte. Di giorno, infatti, operano i cecchini e potrebbe essere pericoloso aggirarsi all’aperto tra i ruderi di auto ed edifici. Meglio agire di notte anche se, causa il buio e gli ottimi colori scuri delle ambientazioni, ciò non semplificherà affatto la nostra capacità di orientamento.
Il gioco in questione merita senz’altro d’essere comprato: sì, non è gratuito e non costa nemmeno poco. Abitualmente possiamo trovarlo a 14,99 euro ma, per festeggiare il suo sbarco su Android (era un gioco concepito, un anno fa, per PC), viene offerto – per qualche giorno solamente – in promozione al 50%, ovvero a 6.99 euro. Ben spesi.
A proposito di giochi violenti, merita di essere cita la sentenza della corte suprema della California, che ha stabilito che non può essere impedita la commercializzazione dei giochi violenti e che spetta invece al genitore stabilirne l’idoneità per la prole.