In passato abbiamo visto come, in base ad alcune ricerche dell’Università La Sapienza di Roma, Facebook riduca il senso di benessere individuale delle persone che lo frequentano abitualmente.
La conclusione sin qui esposta troverebbe, ad oggi, nuove conferme da una ricerca della fondazione “Happyness Research Institute“, sempre molto attiva nel sondare il grado di soddisfazione delle persone nei riguardi della propria vita. Il nuovo studio è stato condotto su un campione di 1094 persone delle quali era stato accertato che l’86% usava Facebook molto spesso, mentre il 79% lo utilizzava almeno mezz’ora al dì.
A queste persone è stato chiesto, ai fini della ricerca, di non adoperare più i servizi della piattaforma blu per 7 giorni di fila: in seguito sono state condotte delle rilevazioni per misurare il livello delle emozioni positive, delle emozioni negative, e di un elemento neutro come la capacità di concentrazione.
I risultati. Le conclusioni cui sono giunti gli studiosi dell’Happyness Research hanno stabilito che le persone si sentivano meno stressate e, per questo, avevano una maggiore capacità di focalizzare l’attenzione. Ne conseguiva, direttamente, una maggiore soddisfazione di sé. Sempre in tema di emozioni positive, anche la felicità delle persone era aumentata (da 7.5 a 8) mentre, di pari passo, erano diminuite le emozioni negative: il senso di solitudine, in particolare, era sceso del 9% grazie anche al fatto che l‘attività sociale delle persone si era discretamente incrementata (in un range da 1 a 5, da 3,75 a 3,85).
Le conclusioni. Da tutti i dati sin qui elencati, per quando dichiaratamente esigui e soggetti ad un probabile effetto placebo, l’istituto di ricerca sulla nostra felicità ha concluso che chi frequenta Facebook ha il 39% di possibilità in più di sentirsi meno felice di chi, invece, non frequenta il social in questione. Motivo di questa infelicità da social network? L’invidia! In sostanza, secondo i dati disponibili, 1 persona su 3 degli iscritti a Facebook invidia il suo prossimo virtuale e, in 3 casi su 10, ne invidia il successo.
Certo, si può rilevare come molti di questi successi siano più dichiarati e ostentati che reali ma, in base all’adagio “ciò che si pubblica è reale, ciò che si omette non esiste”, agli utenti di Facebook questo – evidentemente – non interessa (né conforta) molto. Confrontarsi su una platea più vasta di quella reale, come possibile in Facebook, decisamente non fa molto bene alla nostra serenità d’animo…