Nostro Signore ha detto che gli ultimi saranno i primi… ma non ha detto di preciso quando. È questo lo slogano di Gli ultimi saranno ultimi, il nuovo film made in Italy, per la regia di Massimiliano Bruno, che vede come protagonisti i bravissimi Paola Cortellesi, Alessandro Gassmann, Fabrizio Bentivoglio, Ilaria Spada e Stefano Fresi e che arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo giovedì 12 novembre, distribuito da 01 Distribution.
Gli ultimi saranno ultimi prende spunto dall’omonimo spettacolo teatrale andato in scena nei teatri di tutta Italia dal 2005 al 2007, che vedeva come unica protagonista Paola Cortellesi, e racconta le vicende Luciana Colacci (interpretata, per l’appunto, dalla straordinaria Paola Cortellesi, tra l’altro anche sceneggiatrice del film, insieme a Massimiliano Bruno, Furio Andreotti e Gianni Corsi), una donna come tante che sogna di avere una vita felice e dignitosa insieme al marito Stefano (interpretato da Alessandro Gassman).
Proprio quando tutto sembra andare per il meglio, con la donna oramai al nono mese di gravidanza, qust’ultima perde il lavoro e vede il suo sono di una vita felice andare in mille pezzi. È per questo motivo che decide di reclamare giustizia puntando, con fare piuttosto insicuro ed impaurito, una pistola contro un poliziotto, Antonio Zanzotto (interpretato da Fabrizio Bentivoglio). Si tratta, però, della persona sbagliata, visto che anche Antonio è un ultimo, proprio come lei.
Un film, Gli ultimi saranno ultimi, che non è una vera e propria commedia, non nel senso tradizionale del termine, visto che affronta tematiche importanti e attuali, come la perdita del posto di lavoro. La cosa bella però, è che lo fa con un tono che rimane leggero, anche grazie alla bravura dei protagonisti che tra risate e bugie, sono magistralmente in grado di raccontarci le emozioni in tutte le sfumature possibili.
Intervistato da comingsoon.it, il regista Massimiliano Bruno ha dichiarato che questo è il film della sua vita: “Perché era quello che volevo fare da tempo. Mi ero un po’, diciamo, distratto a divertirmi […] Sono molto contento, assolutamente, di quello ce ho fatto. Però avevo veramente bisogno e voglia di fare, in primis, un lavoro con Paola per ritrovarla, per ritrovare quel senso di famiglia e di qualità a livello lavorativo, di cui ogni tanto ho bisogno”.