Gli italiani preferiscono l’informazione online, anche in salsa social

Dal rapporto Newsruption ecco evidenziarsi come il digitale abbia cambiato il modo degli italiani di rapportarsi all'informazione. Netta preferenza per le fonti online su quelle tradizionali e spiccata tendenza alla condivisione social per le news di attualità

Gli italiani preferiscono l’informazione online, anche in salsa social

Burson-Masteller e Human Highway, realtà attive nel settore della comunicazione e della ricerca sulla digital economy, ha presentato – nei giorni scorsi – un interessante rapporto, “Newsruption“, volto ad evidenziare come la rivoluzione digitale abbia cambiato il modo degli italiani di approcciarsi all’informazione generando, di fatto, uno scenario tutto nuovo con pratagonisti, modalità d’interazione e dinamiche del tutto diverse da quelle sin ora conosciute.

La ricerca Newsruption è stata condotta su 1600 individui, tutti maggiorenni e avezzi alla tecnologia della rete, ed ha tenuto controllo, anche dal punto di vista semantico, la popolarità social di 800 mila articoli scritti, tra il Gennaio 2014 ed il Giugno 2015, sulle 100 principali testate online italiane (molte delle quali semplici edizioni dei corrispondenti cartacei).

Le conclusioni alle quali è giunto questo rapporto sono che gli italiani stanno abbandonando il rito della lettura del giornale cartaceo e che preferiscono trarre le loro informazioni da internet e dalle app per dispositivi mobili (75% a favore delle notizie online con Web e app, solo il 16,2% per i giornai cartacei mentre la Tv, altro medium tradizionale, è ancora utilizzato informativamente da 1 italiano su 2). 

Oltre a questo dato, un altro elemento importante che emerge dalla ricerca di Burson-Masteller e Human Highway è che, una volta lette, le notizie – prevalentemente di attualità (dei 30 milioni di consivisioni mensili nel 2015, 100 mila articoli sono news di attualità prese dalle 100 migliori testate online, alcune anche con corrispondente cartaceo) – non rimangono “con le mani in mano” ma godono di una seconda vita grazie ai social ai quali gli italiani – sempre più multitasking – sono costantemente connessi (con preferenza, di poco, per Facebook su Twitter mentre Linkedin scavalca il sempre più malinconico Google Plus). 

Nello specifico, sempre in tema di condivisione, Newsruption rivela come, nel solo 2015, vi siano state 1 milione di condivisioni sulle piattaforme sociali più importanti, con un incremento del + 185% (!) in due anni, dal 2013 al 2015

A conclusione del rapporto, oltre a questi dati molto significativi, va citato anche il cambiamento del modo di approcciarsi alla notizia. Prima, con l’epoca del cartaceo, sapevamo da chi proveniva la notizia, ne conoscevamo cioè la fonte: con l’online e, in special modo col sistema delle condivisioni sociali, una notizia diventa facilmente virale e, dopo un po’ di tempo, non sappiamo più da chi provenga e siamo quasi disposti a darle credito solo per il fatto di essere stata diffusa e linkata ta tante persone.

Per fortuna, a controbilanciare questa pericolosa tendenza tipica del “se non esiste in web, non è vera”, vi è anche da segnalare, secondo gli estensori del rapporto in oggetto, come – oggi più che in pasato – la notizia diventi (per fortuna) oggetto di commento, discussione e confronto. A beneficio della libera formazione delle opinioni…

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