Enigmatica, misteriosa, coinvolgente, accattivante, con una giusta dose d’azione e di dramma e assolutamente ricca di colpi di scena, è Blindspot, la nuova serie televisiva trasmessa dalla NBC e realizzata da Martin Gero. L’episodio pilota riesce già a delineare perfettamente i tratti distintivi della serie e, con molta probabilità, incollerà sin da subito allo schermo gli spettatori (soprattutto i più curiosi), rendendoli dipendenti dall’assoluta enigmaticità della storia, in ansia e in attesa di nuovi eclatanti risvolti.
Tutto ha inizio quando una giovane donna in evidente stato confusionale, completamente nuda e con l’intero corpo ricoperto da strani tatuaggi, viene rinvenuta all’interno di un borsone nel bel mezzo di Time Square. Un biglietto suggerisce di chiamare l’FBI.
Si scoprirà ben presto che la donna, Jane Done (interpretata dalla bellissima Jaimie Alexander), si trova in uno stato di amnesia indotta e che i suoi tatuaggi nascondono degli indizi precisi e ordinati in grado di risolvere alcuni importanti crimini, indizi che forse rappresentano nient’altro che piccoli pezzi di un puzzle più grande.
Quello che salta immediatamente all’occhio, tatuato sulla sua schiena, è il nome di Kurt Weller (Sullivan Stapleton), un agente federale dell’FBI, il quale non conosce l’identità della donna né tantomeno la ragione per cui porta il suo nome inciso sulla pelle. Così tra i due inizia subito una cooperazione, con lo scopo di decifrare i messaggi nascosti sul corpo della ragazza, ma anche e soprattutto per cercare di capire le motivazioni che si nascondono dietro a questa strana vicenda.
Non tardano ad arrivare eclatanti risvolti dal passato di Jane Done, la quale pian piano riesce a ricordare pezzi della sua vita precedente grazie ai quali riesce a rendersi conto di essere consapevolmente coinvolta nella vicenda più di quanto credesse. Insomma, la serie promette davvero bene e i presupposti per rimanere a bocca aperta ci sono tutti; non ci resta che stare a guardare.