Sei racconti per la Sardegna alluvionata

Sei autori e l’editore Einaudi hanno pubblicato il libro “Sei per la Sardegna” i cui proventi andranno in beneficenza per la Sardegna alluvionata.

Sei racconti per la Sardegna alluvionata

Sei scrittori sardi si sono uniti per dar vita ad una piccola antologia a basso costo (6 euro), “Sei per la Sardegna”, pubblicata da Einaudi a cura di Marcello Fois, i cui proventi – ai quali hanno rinunciato autori ed editore – andranno agli alluvionati della Sardegna, in particolare alla comunità di Bitti, tra le più colpite.

Sei per la SardegnaCi sono i versi de “L’infinito non finire” di Fois, “L’eredità” di Michela Murgia e la scoperta di una terra dove si vuol vivere fino all’ultimo respiro di “Un uomo fortunato” di Francesco Abate. La piccola antologia raccoglie anche la “Cantata profana. Libretto per musica (1960)” di Salvatore Mannuzzu, “E se fosse una malattia?” di Alessandro De Roma, “Grilli in testa” di Paola Soriga.

I sei autori “hanno pensato di riunirsi, mettere a disposizione quello che sanno fare – viene sottolineato nella prefazione – per organizzare una piccola antologia, un instant book a basso costo, da offrire ai lettori perché il loro contributo alla causa degli alluvionati in Sardegna non sembri carità, ma contributo riconoscente. La casa editrice li ha ospitati e incoraggiati”.

Il libro è uscito il 28 Gennaio 2014 al costo di 6 euro ed è acquistabile in tutte le librerie e nei maggiori siti on-line. Un titolo, “Sei per la Sardegna”, che suona come un inno, un incoraggiamento, un invito a sentirsi partecipi, a raccogliere le forze e ripartire, insieme.

Se poi, nel cercare di capire come può essere
che anche dall’ombra possa scaturire un senso,
vi trovaste a passare da queste parti,
ebbene è da qui, da qui soltanto,
che bisogna partire,
perché questo è il posto giusto,
di bellezza violata,
di roccia stuprata,
d’acqua strozzata nell’arteria di cemento armato.

Da qui, da questo centro, ha origine
l’infinito non finire…
La bruttura sopra ogni bellezza, lo svelamento senza mistero, la profanazione che, da sempre, non prevede rispetto”. Marcello Fois

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