Domenica 1 giugno sarà la 48esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: questo proposito Papa Francesco ha diffuso un messaggio che mette in evidenza le enormi potenzialità di internet e le infinite possibilità di rendere attraverso di esso il mondo più piccolo. Ma, come ogni altro strumento in mano dell’uomo, è soggetto al buono o cattivo uso che esso ne fa…
“In questo mondo, i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa. Comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e a conoscerci meglio tra di noi, ad essere più uniti. I muri che ci dividono possono essere superati solamente se siamo pronti ad ascoltarci e ad imparare gli uni dagli altri. Abbiamo bisogno di comporre le differenze attraverso forme di dialogo che ci permettano di crescere nella comprensione e nel rispetto. La cultura dell’incontro richiede che siamo disposti non soltanto a dare, ma anche a ricevere dagli altri. I media possono aiutarci in questo, particolarmente oggi, quando le reti della comunicazione umana hanno raggiunto sviluppi inauditi. In particolare internet può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio.”
La ricchezza di possibili contatti, quindi viene evidenziata e messa al primo posto per poter conoscere gli altri, esplorare altre realtà, conoscere nuove e diverse opinioni e creare una vera cultura dell’incontro e questo è senza dubbio un dono da accogliere e non deturpare.
“La varietà delle opinioni espresse può essere percepita come ricchezza, ma è anche possibile chiudersi in una sfera di informazioni che corrispondono solo alle nostre attese e alle nostre idee, o anche a determinati interessi politici ed economici. L’ambiente comunicativo può aiutarci a crescere o, al contrario, a disorientarci. Il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino”
Il pericolo, quindi è di crearci un mondo tutto nostro dove chi comunica con noi è solo colui che la pensa come noi. In questo non c’è arricchimento, ma solo aridità e si finisce con l’arroccarsi in un mondo dorato fatto solo delle nostre idee. In questo modo ci isoliamo e non c’è arricchimento.