Un anno fa, uno smartphone di altissimo profilo non poteva prescindere da almeno 2 GB di RAM. Oggi, invece, lo standard oscilla tra i 3 ed i 4 GB. E domani?
Domani, la corsa ad equipaggiare i device mobili con più RAM possibile, proseguirà – all’insegna del multi-tasking e della fluidità software – grazie ad una novità che salta fuori direttamente dai laboratori della coreana Samsung.
Joo Sun Choi, responsabile vendite e commercializzazione delle note memorie coreane, ha annunciato – sul blog Samsung Tomorrow – che l’azienda è pronta ad iniziare la produzione di moduli LPDDR4 a 12 Gb. In pratica, sarà possibile ottenere chip da 1,5 GB e, come è facile intuire, già mettendo assieme due chip, si potrà ottenere il ragguardevole ammontare di 3 GB.
Se, invece, i chip saranno ben quattro, arrivare a 6 GB di RAM sarà davvero uno scherzo. In tal modo, spiega Choi, sarà possibile progettare e far progettare (ai propri partner terzi) dispositivi più avanzati e mantenere le leadership nell’ambito premium delle memorie (da 4 Gb a 12, passando per 6 ed 8 Gb).
Ma, oltre, a poter creare dispositivi mobili più avanzati, cosa si otterrà con la nuova tecnologia mnemonica? Tante cose.
Innanzitutto un aiuto per chi produce: la nuova tecnologia, infatti, pur restando a 20 nanometri, ha migliorato la densità informazionale del 50%. In pratica, lo stesso spazio potrà occupare chip di memoria due volte più capienti e senza che i produttori debbano fare eccessive modifiche alle loro linee produttive.
Oltre a una maggiore densità di dati, la nuova memoria avrà anche una maggiore velocità nel comunicarli: si parla di un miglioramento delle prestazioni del 30% con punte di 4266 Mbps. Nell’ambito delle RAM, questo, è un traguardo significativo perché i dati saranno disponibili prima e, ciò, darà un’ulteriore impennata alla fluidità di funzionamento di uno device mobile.
Altro e conclusivo punto a favore delle nuove memorie mobili, sarà il risparmio energetico. Benché sia la connettività l’elemento che più pesa sull’autonomia di un dispositivo mobile, anche la RAM – quando è molto occupata – draga via una certa percentuale di batteria. Lo scenario garantito dai moduli LPDDR4 a 12 GB ridurrà il consumo energetico di un buon 20%.
Che dire? Basta decisamente poco perché il futuro visto con il Galaxy Note 5 diventi…archeologia informatica!