La vicenda della querela di Alda D’Eusanio all’Avvenire volge a suo favore

La procura ha ritenuto che Alda non ha affatto offeso la madre di Tresoldi ma ha espresso la sua volontà pubblicamente dicendo alla madre di non reagire in questo modo. La vicenda ebbe inizio a La vita in diretta del 6 novembre 2013

La vicenda della querela di Alda D’Eusanio all’Avvenire volge a suo favore

La vicenda di Alda D’Eusanio, giornalista e conduttrice, iniziata nel novembre del 2013 quando fece un intervento in una puntata de La vita in diretta, ha preso una piega che va a favore di Alda. Allora il suo intervento fece scalpore, e contro di lei si scagliarono sia opinione pubblica che il direttore del l’Avvenire.

Ma andiamo per ordine: durante la puntata della trasmissione Alda era stata invitata come opinionista e aveva espresso un suo parere riguardo alla storia di Max Tresoldi, l’uomo che nel 2001 si era risvegliato dopo 10 anni di coma.

In quel preciso momento in cui Alda aveva fatto la sua osservazione Tresoldi era in collegamento con la sua famiglia ed ascoltò le parole della D’Eusanio, che disse: “Rivolgo un appello pubblico a mia madre, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma! Quella non è vita. Tornare in vita senza poter più essere libero, indipendente e soffrire, e avere quello sguardo vuoto… mi dispiace, no!”

Le parole di Alda a quanto pare ferirono la mamma di Tresoldi, Ezia, e provocarono anche una forte reazione nell’opinione pubblica. Anche il quotidiano l’Avvenire cominciò a diffamare la D’Eusanio dicendo che era solita fare queste cose e via dicendo. A quel punto Alda querelò la giornalista che aveva scritto il pezzo e anche il giornale.

Ecco le parole di Alda per giustificare la querela: Mi ha attaccato violentemente, dicendo che in 40 anni di lavoro ho fatto solo cose indegne, un curriculum che non mi appartiene”.

Adesso anche la procura ha ritenuto che le diffamazioni contro la D’Eusanio sono state violente e infondate, e ha dunque chiesto il rinvio a giudizio dell’autrice dell’articolo, così come del direttore del giornale. Il pm ha giudicato l’espressione di Alda come un consiglio rivolto alla madre che, in caso di situazione similare, non doveva agire in questo modo, ma non ha arrecato alcuna offesa nei confronti della madre di Ezio o di altri.

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