Un film assolutamente da non perdere questo fine settimana è “Forza Maggiore”, il nuovissimo film del regista svedese Ruben Östlund, uscito lo scorso giovedì 7 maggio nelle sale cinematografiche italiane. Mentre manca pochissimo all’inizio del Festival di Cannes 2015 (in programma da mercoledì 13 a domenica 24 maggio), ecco arrivare nei nostri cinema il vincitore del premio della giuria nella sezione Un Certain Regard della scorsa edizione della kermesse francese.
Il film racconta quanto accaduto ad una famiglia apparentemente perfetta durante quella che sembra essere, a tutti gli effetti, la tipica “settimana bianca” in un villaggio sciistico delle Alpi francesi. Tutto sembra davvero perfetto e il regista è davvero molto abile nello scandire la narrazione giorno per giorno, mostrando Tomas (Johannes Kuhnke) ed Ebba (Lisa Loven Kongsli) coi loro due figlioletti sulle piste da sci nella loro quotidianità e, al calare della sera, la famiglia si riversa stanca in albergo sul lettone, tutti e quattro con lo stesso identico pigiama blu.
Tuttavia, anche se il secondo giorno di vacanza inizia nello stesso identico modo, ecco che avviene l’imprevisto: durante una pausa sulla terrazza di un rifugio, una valanga travolge la struttura. Ebba e i figli sono paralizzati dal panico, ma non Tomas che cerca subito di mettersi in salvo. Fortunatamente quella che avrebbe potuto essere una tragedia non lo è stata, anche se l’accaduto minerà profondamente il rapporto tra Tomas ed Ebba, mettendo anche in discussione il ruolo di “capo famiglia”, di padre e di uomo di Tomas.
La domanda che Östlund si è posto è: come reagiscono gli esseri umani davanti ad una catastrofe? C’è da aggiungere che il film Forza maggiore nasce da una storia vera, anche se un un po’ differente.
È lo stesso regista a raccontarla: “Qualche anno fa una coppia di amici era in vacanza in Sudamerica, quando sono sbucati dal nulla dei tizi con la pistola e hanno aperto il fuoco: il marito istintivamente è scappato, lasciando sola la moglie. Tornati in Svezia, dopo un bicchiere o due di vino, lei iniziava a raccontare questa storia e continuava a ripeterla … La mia immaginazione ha cominciato a correre, ho fatto ricerche su altre storie vere simili a questa e ho scoperto che in situazioni estreme la gente reagisce in modi del tutto inaspettati e di grande egoismo. Ci sono degli studi che dimostrano che buona parte delle coppie che sopravvivono alle catastrofi finiscono per divorziare“.