Nella serata del 29 Aprile si terrà a San Francisco la “Build Developer Conference”, evento che Microsoft ha organizzato per comunicare ai programmatori (e non solo) le novità riservate dal nuovo ecosistema Windows 10 il cui arrivo è previsto per quest’estate (si vocifera a Luglio).
Nell’evento ci sarà senza dubbio spazio per le cosiddette “Universal app”: in questa denominazione rientrano tutte quelle applicazioni in grado di girare indifferentemente dal tipo di device hardware coinvolto. Nel caso si usi un’universal app, ad esempio Word o qualsiasi altro programma del pacchetto Office, l’interfaccia grafica sarà sostanzialmente la medesima ma si adatterà leggermente al tipo di display coinvolto, alle sue qualità e dimensioni. In tal modo alcune icone potranno essere più facilmente cliccabili su un tablet o più piccole ed assistite da tasti di ridimensionamento su un computer o un portatile.
La novità maggiore che si attende sia annunciata nell’evento di San Francisco sarà, tuttavia, un’altra. Secondo il giornalista statunitense Paul Thurrott – abitualmente ben introdotto nel mondo Microsoft – nell’evento californiano dovrebbe parlarsi prevalentemente dell’apertura di Windows 10 al mondo Android.
Stando a quanto trapelato da oltreoceano, il nuovo sistema operativo Windows 10 potrebbe consentire il supporto alle applicazioni di Android, almeno da una certa versione in poi. Tutto ciò dovrebbe avvenire o con uno Store apposito, come già sperimentato nel low cost telefonico Nokia X (fratello “povero” dei rinomati “Lumia”), o tramite l’installazione di un negozio applicativo di terze parti, nella fattispecie l’Amazon AppStore.
Non risulta ancora ben chiaro, tuttavia, il modo in cui dovrebbe essere realizzato questo supporto: un’ipotesi è che si utilizzi un sistema di emulazione, con una sorta di VirtualBox che consenta di far girare le applicazioni del robottino verde. Altra ipotesi, poi, è quella di supportare le applicazioni Android in formato nativo, il che permetterebbe loro di funzionare con maggiore fluidità.
Quale che sia la scelta che Microsoft potrebbe fare in tal senso, l’impatto sul mercato e sul mondo degli sviluppatori sarà di sicuro enorme: supportare le applicazioni Android consentirebbe alla Microsoft di colmare subito il gap che la separa dall’ecosistema di Mountain View ma alienerebbe alla società di Redmond le simpatie di tutti i programmatori che non si sentirebbero più incentivati a programmare (anche) per l’ambiente Microsoft.