La 29esima giornata del campionato di calcio di serie A, che vedeva di fronte la Roma e il Napoli, ha visto protagonista la stoltezza dei tifosi della squadra capitolina con uno striscione choc che recitava : “Che cosa triste: lucri sul funerale con libri e interviste” .
Che dire, un duro attacco alla madre del tifoso napoletano ferito a colpi di pistola dal tifoso romanista Daniele De Santis, nel pre-partita della finale di Coppa Italia dello scorso 3 maggio, deceduto poi in ospedale il 25 giugno. I benpensanti sicuramente diranno che è stato un gesto isolato di pochi e che per la colpa di pochi non si può infangare un intera tifoseria. Sicuramente chi la pensa così non è realista, visto che allo striscione c’è stato il seguito musicale con i vari cori razzisti e anti-napoletani, tra cui: “Vesuvio lavali col fuoco” da parte di tutto lo stadio.
La risposta non si è fatta attendere da Antonella Leandri (madre di Ciro Esposito il tifoso napoletano morto), la quale, allo stesso modo di come ha affrontato la tragedia della perdita del figlio, con dignità e con i veri valori della vita, cosa che chi ha scritto quelle parole ha dimostrato di non avere, risponde testualmente: “Non tutti hanno la stessa testa e principi. Pregherò per loro, affinché Dio possa cambiare i loro cuori. Continuerò la mia lotta al di là di quello che possono dire ” .
Il legale della famiglia Esposito Angelo Pisani, ha chiesto le dimissioni della commissione che autorizza gli striscioni, dichiarando : “le autorità non siano complici del male“. Ignazio Marino, il sindaco della città di Roma, si è espresso sulla vicenda rammaricandosi sugli striscioni esposti dai tifosi della Roma, dicendo di essere sicuro che la maggioranza dei tifosi si dissocerà da tutto ciò.
Purtroppo ci sentiamo di dire che questa vicenda ancora una volta ha dimostrato che il calcio italiano è in mano a dei delinquenti che non hanno nulla a che vedere con lo sport e i sani valori che questa parola dovrebbe esprimere, e che non si sta facendo nulla di concreto per far sì che cambi qualcosa, bensì ci si limita solo a fare dichiarazioni di facciata.