Pegatron, il fornitore cinese di Apple accusato di sfruttamento dei lavoratori

Dopo Foxconn, anche il fornitore Pegatron è stato accusato per la violazione delle leggi sui diritti dei lavoratori nei suoi stabilimenti

Pegatron, il fornitore cinese di Apple accusato di sfruttamento dei lavoratori

Pegatron, l’azienda cinese partner di Apple che si occupa dell’assemblaggio di prodotti come iPhone e iPad, è stata accusata da China Labor Watch, l’associazione per la difesa dei diritti dei lavoratori nelle regione asiatiche, di violare più di 80 norme del codice lavorativo, industriale e ambientale, con infrazioni che vanno dalle troppe ore di straordinario, passando per la violazione dei diritti delle donne fino all’abuso sui dipendenti da parte dei dirigenti.

La notizia è stata diffusa dal Wall Street Journal, che inoltre afferma come Pegatron custodisca i documenti identificativi dei lavoratori, di modo che i dipendenti non possono trovarsi un altro lavoro dal momento che non possono essere identificati.

Le accuse di China Labor Watch, oltre a quelle citate, contano anche problemi di inquinamento ambientale a cui sarebbero sottoposti i lavoratori, difficoltà nell’ottenere ferie e un insostenibile orario di lavoro settimanale, tra le 66 e le 69 ore.

Pegatron, in precedenza, era riuscita ad evitare il controllo delle condizioni di lavoro nella sua fabbrica per via del basso numero di dipendenti, ma la società sta crescendo rapidamente, come dimostrato anche dall’incremento del numero di assunzioni dopo che Apple ha scelto proprio Pegatron per assemblare i suoi prossimi dispositivi. Gli analisti stimano che la sua fabbrica nel distretto di Pudong produce un terzo di iPhone e iPad che vengono poi spediti in tutto il mondo.

Il rapporto mette dunque in ombra un altro fornitore di Apple. La prima azienda ad essere messa sotto accusa era stata Foxconn che, nel marzo 2012, dopo un controllo richiesto da Apple e condotto dalla società statunitense no-profit Fiera Labor Association, era stata accusata di aver effettuato diffuse violazioni del diritto cinese e delle politiche di Apple in tre stabilimenti.

La società di Cupertino ha replicato immediatamente, affermando che a partire dal 2007 ha sottoposto a procedure di audit gli impianti di Pegatron fino a esaminare 130mila dipendenti. I dati di un mese fa registrati durante i controlli periodici indicavano che gli orari nelle fabbriche del fornitore non superavano in media le 46 ore settimanali.

In ogni caso verrà aperta un’indagine e verrà richiesta la retribuzione delle ore di lavoro sottopagate o non pagate affatto.

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