Netflix. Stop a chi usa proxy per guardare i contenuti di altri paesi

Netflix, il grande Blockbuster online noto per offrire spettacoli e film (spesso autoprodotti) a buon prezzo, ha appena comunicato che impedirà a quanti usano i proxy e gli unblocker di pescare nei bouquet di contenuti riservati agli altri Paesi.

Netflix. Stop a chi usa proxy per guardare i contenuti di altri paesi

Netflix, il noto Blockbuster online creato qualche anno fa da Reed Hastings e sbarcato di recente anche in Italia, è noto per offrire – al prezzo di 7,99 euro mensili – un bouquet comprendente diversi contenuti originali autoprodotti e parecchi film e serie tv prodotti da terzi. Il problema è che, purtroppo, non sempre gli stessi contenuti sono accessibili ovunque: sino a poco tempo fa, si poteva aggirare il problema delle licenze territoriali con proxy, unblocker o VPN. La pacchia è finita. Netflix ha appena comunicato che, tra poche settimane, verrà bloccato l’accesso ai contenuti degli altri paesi.

Netflix è sempre più globale e la sua offerta sempre più conveniente. Di recente, ad esempio, la nota società di streaming online è sbarcata in 190 Paesi e ha anche attivato un meccanismo che permetterà agli amici – per bocca dello stesso Hastings – di condividere le spese di un abbonamento. Ad esempio, con la versione Premium (4 dispositivi connessi, 11,99 euro mensili) alcuni amici, connettendosi in remoto ed a orari differenti, potranno godere dei contenuti di un unico account Netflix grazie alla creazione di appositi profili personali. 

Il problema che rimane, però, è quello della vastità dei contenuti. Questi ultimi sono davvero tanti, in realtà, ma la loro distribuzione cambia a seconda della nazione in cui ci si trova per via degli accordi sottoscritti dai produttori dei contenuti in questione con i locali broadcaster. Alcuni utenti, sino ad ora, hanno aggirato queste restrizioni territoriali, e sono andati a pescare nel bouquet riservato ad altri contesti geografici, grazie all’uso di Proxy, VPN e unblocker (come Hola!).

Per un po’ Netflix ha tollerato la cosa ma, sollecitato da alcune Majors come la Sony, ha dovuto imporre una stretta a questo comportamento.

Così, nelle ultime ore, è comparso – sul blog ufficiale di Netflix – un comunicato a firma di David Fullagar (Netflix VP of content delivery) in cui il dirigente della Grande N spiega che entro le prossime settimane verrà bloccata l’erogazione di contenuti a chi usa proxy e unblocker, per consentire il rispetto degli accordi presi in fatto di licenze di distribuzione. Per introdurre il blocco in questione (niente panico: un alert avviserà della necessità di sospendere il proxy o il VPN del caso), ci si baserà sulle blacklist di VPN in uscita realizzate da società specializzate.

Sempre nel medesimo comunicato, Fullgar ha spiegato che la misura presa in considerazione da Netflix non influirà in alcun modo su chi usa Netflix in modo regolare ma potrebbe causare qualche problema a quanti, pur nella giusta area geografica, usano i proxy ed i VPN per questioni di privacy e di libertà digitale. La questione, in sé, non è affatto piacevole e Fullgar non ne fa mistero: quello che Netflix può fare, spiega il dirigente di cui sopra, è impegnarsi affinché i contenuti di terzi siano più facilmente accessibili in ogni contesto geografico con tempi di attesa sempre più brevi e ridotti. Per intanto, visto che la strada verso quest’obiettivo è molto lunga, restano i contenuti autoprodotti, sempre maggiori in numero, ad essere distribuiti – in day zero – a tutta l’utenza mondiale. 

Netflix, il grande streaming online che offre contenuti autoprodotti e grandi spettacoli televisivi e film a prezzi contenuti, ha preso una decisione, anche se a malincuore: ogni utente potrà fruire solo dei contenuti abilitati alla sua area geografica e verrà bloccata la fruizione a quanti, grazie a Proxy, VPN e unblocker, sono riusciti – sin ora – a pescare anche nei contenuti ad altri Paesi riservati. Come dicevamo, la pacchia è finita. 

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