Facebook e l’algoritmo furbo che censura i conservatori

Il Comitato statunitense per il commercio si chiede se Facebook censuri alcune notizie "scomode" per metterne in rilievo altre, come fa notare il sito Gizmodo, che tratta notizie riguardo alla tecnologia.

Facebook e l’algoritmo furbo che censura i conservatori

Come tutti ben sappiamo, Facebook è il sito social che maggiormente viene utilizzato dagli internauti, per condividere post, link, foto, video e quant’altro, e di conseguenza apprendere notizie da altri utenti. Ma Facebook manipola le notizie? Sono in molti a chiederselo, tra cui lo US Senate Commerce Committee, comitato che ha la giurisdizione sui media e che ha scritto a Zuckemberg per avere delucidazioni riguardo al funzionamento del social.

Tutto inizia per opera di un articolo apparso sul sito “Gizmodo“, che si occupa di notizie tecnologiche. Nel suddetto articolo viene scritto che più volte notizie vicine alla fazione politica repubblicana-conservatrice, siano state svantaggiate nel comparire nella sezione “trends topics“, e la fonte di tale informazione sia proprio un giornalista che lavorava nel team di Facebook. 

Ma facciamo un passo indietro: cosa è la sezione trends topics? Questa sezione non è ancora disponibile in Italia, ma solo in alcuni Paesi ed in lingua inglese. Essa riporta in altro a destra, in rilievo rispetto alle altre, le notizie più popolari. Dovrebbe essere il risultato di un algoritmo a far loro guadagnare questa speciale posizione, ma a quanto pare il giornalista ha confessato al Gizmodo che in svariate occasioni, i conservatori siano stati svantaggiati per favorire delle notizie che in realtà non avevano diritto di essere posizionate sotto i riflettori. In particolare varie testate giornalistiche minori, venivano lasciate fuori, a meno che la notizia in questione non fosse riportata anche da New York Times, BBC e CNN

Facebook, ha risposto all’accusa tramite il vicepresidente per la ricerca e responsabile delle notizie popolari Tom Stocky, che ha dichiarato che non vi è nessuna prova di ciò che dichiara Gizmodo e che vi sono delle ferree linee guida per non permettere la soppressione o l’omissione di notizie, a garanzia che la piattaforma mantenga la neutralità. Rimane però dopo queste dichiarazioni, il dubbio che Facebook sia poticamente schierata. 

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