Adesso anche le biblioteche diventano digitali. Grazie alla nuova tecnologia, infatti, tutto il sapere contenuto all’interno di una biblioteca diventerà a portata di click e sarà facilmente consultabile. Questa servizio sarà offerto dalle tante biblioteche italiane che hanno già scelto di partecipare all’iniziativa utilizzando la piattaforma di prestito MediaLibraryOnline.
Si tratta di una piattaforma nata nel 2009, che raggruppa al proprio interno circa 50mila titoli dei vari editori, ma anche 8 milioni di mp3, 80 mila dischi e anche tantissime riviste, quotidiani e tanti altri strumenti utili, ad esempio per imparare le lingue. In questo modo, fruire delle biblioteche potrà diventare più semplice e soprattutto un’abitudine più diffusa, dal momento che secondo le statistiche solo l’11% degli italiani utilizza le biblioteche, contrariamente agli altri paesi dove il loro utilizzo è molto più diffuso, tanto che negli Stati Uniti sfiora addirittura il 70%. “Abbiamo almeno dieci anni di ritardo rispetto al resto del mondo – spiega Giulio Blasi, amministratore delegato della società Horizons Unlimited, che gestisce il portale –ma qualcosa sta finalmente cambiando. Lo dimostra la rapida crescita dei punti di prestito che hanno deciso di modernizzarsi e aprire, virtualmente, le porte ai propri lettori 2.0”.
Per accedere al servizio necessario essere tesserati in una delle biblioteche aderenti all’iniziativa e richiedere le credenziali per l’accesso. Per prendere un libro in prestito o per restituirlo esistono modalità diverse a secondo dell’editore. Alcuni, infatti, chiedono la restituzione del titolo (rendendo illeggibile di fatto allo scadere della data di consegna) dopo 14 giorni, mentre altro consentono agli utenti, che lo richiedono, di poterlo conservare per sempre sul proprio dispositivo per consultazioni future. Le copie per il download, però, hanno un numero ben limitato. “Questa piattaforma è un’opportunità straordinaria non tanto perché va a integrare lo sportello in modalità remota, ma soprattutto perché mette a disposizione una varietà di contenuti che una biblioteca normale non potrebbe offrire. – ha continuato Blasi – Non si tratta però di sostituirla, perché queste vecchie piazze del sapere restano ancora oggi fondamentali come spazio di incontro”.
Si tratta di un processo estremamente importante per digitalizzare e rendere quindi più fruibile la cultura a distanza.