300 euro di multa per chi bestemmia su Facebook

Finalmente, è di dominio pubblico il "provvedimento" preso dalla legge italiana nei confronti di chi usa un linguaggio poco adeguato sui social. Vediamo bene di cosa si tratta, prendendo Facebook come esempio.

300 euro di multa per chi bestemmia su Facebook

Facebook, il social più utilizzato al mondo, è anche il social dove si commettono sempre più illeciti. Essendo una delle piattaforme più utilizzate da giovani e adulti, la legge italiana ha deciso di dichiararlo non più uno spazio privato, ma pubblico, dove è necessario applicare le norme previste dal codice penale.

È, quindi, ufficiale ormai che, anche su Facebook, bisogna finalmente rispettare le leggi in vigore in Italia e, chi non le rispetta, andrà incontro alle relative sanzioni, o processi penali.

Per fare un esempio molto semplice, ma comunque molto diffuso sulla piattaforma, prendiamo in considerazione la “bestemmia” che, per lungo tempo, era considerata dal nostro ordinamento come un reato penale, depenalizzato nel 1999 come “illecito amministrativo”.

A tal proposito, dunque, è stato proprio istituito l’articolo 724 del codice penale, il quale recita con testuali parole: “Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità [o i Simboli o le Persone venerati nella religione dello Stato] è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquantuno euro a trecentonove euro. La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti“.

Nel caso qualcuno dovesse, dunque, utilizzare delle frasi offensive, o addirittura una vera e propria bestemmia, il codice penale ha previsto il pagamento di una sanzione che può raggiungere i 309 euro.

Ovviamente, questo è solo un esempio, purtroppo il più diffuso, di illecito amministrativo, dal momento che spesso c’è anche chi si cimenta in violazioni molto più gravi

Questo provvedimento è stato attuato proprio perché, negli ultimi tempi, sempre più persone usano linguaggi sconvenienti e offensivi nei confronti di chi è dall’altra parte dello schermo: la speranza è quella di ridurre, se non debellare totalmente, certi comportamenti.

Continua a leggere su Fidelity News