“Pietro Mennea, la Freccia del Sud”: il 29 e 30 marzo su Rai1

Andrà in onda domenica 29 e lunedì 30 marzo, in prima serata e in prima visione assoluta su Rai 1, la nuovissima fiction "Pietro Mennea, la Freccia del Sud", una coproduzione Casanova Multimedia (la società di produzione di Luca Barbareschi) e Rai Fiction

“Pietro Mennea, la Freccia del Sud”: il 29 e 30 marzo su Rai1

Andrà in onda domenica 29 e lunedì 30 marzo, in prima serata e in prima visione assoluta su Rai 1, la nuovissima fiction “Pietro Mennea, la Freccia del Sud“, una coproduzione Casanova Multimedia (la società di produzione di Luca Barbareschi) e Rai Fiction, scritta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo.

Ad interpretare il grande velocista italiano, l’unico duecentista nella storia dell’atletica mondiale a qualificarsi per quattro finali olimpiche di seguito, è Michele Riondino, che molti ricorderanno per aver prestato il suo volto a Il giovane Montalbano, e che si è sottoposto a ben tre mesi di allenamenti per acquisire, almeno in parte, lo stile del campione olimpico.

Per la regia di Ricky Tognazzi, la nuova miniserie in due puntate di Rai 1, con Michele Riondino protagonista, racconterà, dunque, la vita dello sportivo, che ha dovuto affrontare numerosi sacrifici per poter raggiungere livelli altissimi e che purtroppo, due anni fa, è scomparso prematuramente a causa di un tumore, lasciando però un ricordo indelebile.

Michele Riondino, l’attore che interpreterà il velocista soprannominato Freccia del Sud, durante la conferenza stampa per la presentazione della fiction ha raccontato che interpretare questo ruolo ha richiesto un impegno notevole, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista morale, ma che non avrebbe voluto cederlo a nessuno perché, per lui, Pietro Mennea ha significato passione, scoperta e crescita professionale.

Non avrei lasciato a nessuno dei miei colleghi la possibilità di interpretarlo. […] L’alto, il lungo, mi piacciono i salti. Da studente ho vinto anche qualcosa, 800 metri, corsa campestre, ma in realtà a me la corsa di fondo… Insomma, meglio la velocità. Sulla velocità ho sognato tanto, anche di correre vicino a Pietro. La velocità è bella. I 100, che come diceva lui, sono istinto, e i 200 strategia. Recitare in una manciata di secondi un sentimento è una bella scoperta anche per un attore“.

Con l’atleta Pietro Mennea, medaglia d’oro nei duecento metri piani alle Olimpiadi di Mosca del 1980 e, nella stessa disciplina, detentore del record del mondo dal 1979 al 1996, il giovane attore Michele Riondino ha molte cose in comune. Una fra tutte, la sua amata Puglia. E l’averla dovuta lasciare per poter realizzare i propri sogni, rimanendovi sempre molto legato.

Se nascesse un altro Mennea oggi, lo riconosceremmo? Lui aveva grandi valori, noi viviamo in un mondo dove alcuni dirigenti vogliono cambiare le regole della serie A per non farci salire qualcuno, mirando soltanto ai soldi dei diritti tv. Non c’è più rispetto per l’avversario, oggi prima di sfidarlo vorremmo metterlo sotto“.

Continua a leggere su Fidelity News