Ecco come rimediare al bug di Windows 10 sulle posizioni di Archiviazione

Da poco, Windows 10 ha ereditato l'aggiornamento a Threshold 2 col suo imponente carico di novità e affinamenti. Tutto molto bello tranne il fatto che, ora, Windows 10 salva i vostri documenti e foto sempre e solo su OneDrive. Ecco come rimediare a questo bug

Ecco come rimediare al bug di Windows 10 sulle posizioni di Archiviazione

Threshold 2, il maxi aggiornamento novembrino di Window 10, ha introdotto davvero tante novità ed affinamenti che lo rendono meritevole d’esser installato su tutti i computer già implementati da Windows 10.

Eppure, nonostante queste buone premesse, Threshold 2 – noto anche come “Fall Update”, ha presentato sin da subito delle problematiche non da poco. Abbiamo già parlato di come il major update di Win10, rilasciato ufficialmente il 12 Novembre, non sia ancora a disposizione di tutti per vari motivi che, comunque, possono essere facilmente aggirati in modo da forzare l’installazione della nuova generazione di questo innovativo OS Microsoft.

In questi giorni, tuttavia, è emerso un nuovo problema, sempre inerente Threshold 2 e relativo alla directory nella quale il nuovo sistema operativo in questione tenderebbe a salvare i documenti, le immagini, la musica, i video e – novità delle novità – le applicazioni prelevate dal Windows Store.

Di per sè quest’innovativa sezione, chiamata Archiviazione, funziona davvero bene tranne che per un dettaglio: in seguito all’aggiornamento di cui sopra, i nuovi documenti e le nuove immagini disponibili vengono salvate, forzatamente, su OneDrive: per quanto si dica al sistema di salvare i contenuti citati in locale, ad esempio su C o su una partizione D…non c’è verso.

Tornando, dopo qualche istante, nella medesima sezione…troviamo sempre attivata al voce OneDrive come destinazione prediletta. Snervante! Microsoft, opportunamente avvertita sul canale Feedback di Windows, non ha ancora rilasciato un bugfix a riguardo ma ha reso disponibile una pagina (https://goo.gl/vDQjvG) che spiega come si potrebbe risolvere, manualmente, questo problema mettendo mano al registro di sistema (ahi ahi).

Vediamo come fare, senza commettere “danni collaterali”. Digitiamo “regedit” nel form “Esegui” accessibile da Start: nella finestra che si aprirà, dopo aver eseguito un opportuno backup/esportazione del Registro di Sistema, visitiamo il percorso corrispondente alla stringa “HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\User Shell Folders”.

Qui, interveniamo sulle chiavi che riportano la dicitura “Documents” o “Images” e facciamo tasto destro sugli elementi prescelti. Selezioniamo il comando “Modifica” e, alla voce “Dati valore”, inseriamo le stringhe corrette: nel caso dei documenti, quindi, inseriremo “%USERPROFILE%\Documents” (senza virgolette) e, nel caso delle immagini, inseriremo invece “%USERPROFILE%\Pictures”.

Confermiamo il tutto, chiudiamo il Registro di Sistema e riavviamo il processo Explorer.exe: per farlo ritorniamo in Esegui e digitiamo “msconfig”: nella finestra propostaci, scegliamo “Processi” e, in Processi di Windows”, terminiamo Esplora Risorse. Sempre nel medesimo pannello di comandi, da File, scegliamo “Esegui una nuova attività” e digitiamo “explorer.exe”, sempre senza virgolette. 

Ora possiamo tornare in Archiviazione. Dal Centro Notifiche di Windows, entriamo nella sezione “Sistema” delle Impostazioni e, qui, troveremo la sotto-sezione Archiviazione con le relative Posizioni di salvataggio. Potremo notare, con soddisfazione, come tutte le opzioni siano impostate correttamente su “Questo PC/C”. 

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