Samsung brevetta miglioramenti su scanner dell’iride e delle impronte

Diverse fonti asiatiche parlano di una Samsung di nuovo al lavoro sulla messa in sicurezza dei suoi device. Due richieste di brevetto potrebbero migliorare il funzionamento della scansione dell'iride e del sensore biometrico di impronte digitali.

Samsung brevetta miglioramenti su scanner dell’iride e delle impronte

Di recente, abbiamo avuto modo di accennare alle quasi sicure specifiche del nuovo Note 7 della Samsung ed abbiamo visto, grazie al leaker @evleaks, quanto sia probabile che il nuovo phablet sudcoreano annoveri anche uno scanner dell’iride. Non sarebbe la prima volta visto che, com’abbiamo già visto, Samsung ha già presentato un tablet, il Tab Iris (per il mercato indiano), con una simile feature. Di certo, quello della sicurezza è un segmento a cui la casa di Seoul tiene molto. Ecco perché.

Secondo alcune fonti provenienti dall’Asia, sembra che Samsung stia continuando a lavorare sull’implementazione della sicurezza sui suoi dispositivi: tablet e smartphone, certo, ma anche device indossabili e IoT. Nello specifico, è emerso che Samsung avrebbe depositato un brevetto, ancora non approvato, su una nuova tecnologia di scansione dell’iride: nella documentazione infografica allegata alla richiesta di tutela intellettuale, si noterebbe come sarebbero presenti ben 3 lenti – quindi 3 fotocamere – allo scopo di scansionare il viso e l’iride dell’utente.

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I dati acquisiti, poi, verrebbero tradotti (dall’image processing system) in un modello 3D che verrebbe confrontato con quello depositato in memoria. Qualora il riconoscimento avesse successo (ad opera dell’iris recognition system), scatterebbe lo sblocco: diversamente, un messaggio vocale inviterebbe a riprovare l’accesso. Chissà se, dopo un tot di tentativi andati a vuoto, scatterebbe una contromisura (per segnalare l’evidente tentativo di violazione del device).

Un’altra richiesta di brevetto presentata da Samsung, sempre nel settore sicurezza, riguarda il sensore biometrico d’impronte che, però, non verrebbe migliorato tecnicamente ma solo soggetto a piccoli cambiamenti “estetici”. In una delle immagini del brevetto, Samsung collocherebbe sempre tale sensore sotto il tasto Home ma cambierebbe la forma a quest’ultimo: o rotonda, alla maniera degli iPhone, o quadrata come i Moto G della cinese Lenovo.

Diversamente, Samsung ipotizzerebbe una diversa collocazione di questo sensore sulla superficie dello smartphone: non più sotto il tasto Home sul frontale basso ma sulla cover posteriore. Quivi, però, rispetto ad altri device androidiani che già adottano tale soluzione, la differenza sta nel fatto che il sensore verrebbe collocato in un punto più facilmente raggiungibile: all’estremità alta della back-cover.

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