Giganti del web firmano accordo europeo per combattere l’odio online

Google, Facebook, Twitter e Microsoft hanno firmato un memorandum d'intesa con la Commissione europea per eliminare - entro 24 ore dalla segnalazione - i contenuti che incitano all'odio ed alla violenza. Favorendo, anche, lo sviluppo del pensiero critico.

Giganti del web firmano accordo europeo per combattere l’odio online

In queste ore Facebook, Google, Twitter e Microsoft hanno firmato un accordo, promosso dalla Commissione europea per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere, in base al quale i contenuti che incitano all’odio, alla violenza, alla discriminazione razziale saranno eliminati dal web entro 24 ore.

In sostanza, cosa prevede l’accordo firmato da Alphabet (Google), Facebook, Twitter, e Microsoft? Semplice: ogni volta che verrà segnalato un contenuto come incitante all’odio, o alla violenza, si valuterà se il contenuto proviene da un utente con IP in un Paese membro dell’Unione o, semplicemente, se il contenuto in questione è accessibile agli utenti di un qualsiasi paese europeo. Nel caso vi sia un riscontro positivo in tal senso, entro 24 ore dalla segnalazione, il contenuto in questione verrà subito rimosso dalla rete.

L’accordo di cui sopra era già in discussione da tempo ma ha subito un’accelerata dopo gli attentati di Parigi e Bruxelles: questi ultimi, infatti, hanno evidenziato che i terroristi islamici non usano il deep web per reclutare i propri kamikaze. No: di solito fanno tutto alla luce del sole, nell’upper web, nell’internet superficiale. Qui, infatti, gli estremisti tengono gruppi, blog o forum nei quali propugnano odio e violenza esacerbando l’astio delle giovani generazioni di immigrati, di solito male integrate nei tessuti sociali delle nazioni che li ospitano. 

In verità, le società firmatarie dell’accordo europeo anti-odio online avevano già delle politiche operative in tal senso. Twitter, nel solo 2015, aveva rimosso 125 mila account legati al terrorismo di matrice islamica (meritandosi, in tal modo, sarcasmo e attacchi da parte dei fondamentalisti che avevano minacciato di morte il CEO del canarino azzurro): sovente, diversi di questi account erano stati chiusi anche grazie alle segnalazioni degli hacker di Anonymous. Google, pure, aveva detto di aver sempre proibito messaggi d’odio sulle sue piattaforme (es. Google Plus) e di avere attivi sistemi per esaminare ed eliminare i contenuti incriminati in meno di 24 ore. Facebook, dal canto suo, ha dichiarato che – in un social che unisce 1.6 miliardi di persone – proprio non c’è posto per l’odio: prova ne è che sollecita continuamente i propri utenti a segnalare contenuti che violano le policy di Facebook ed ha uno staff all’opera h24 nel “rivedere ed agire prontamente”. Insomma, si interveniva, è vero, ma affidandosi alle singole policy aziendali e, tra i tanti contenuti segnalati, diversi scampavano ai controlli

Cosa cambierà, quindi, da qui in avanti? È presto detto: con l’accordo firmato, le società in questione hanno un memorandum ben chiaro di cosa sia l’incitamento all’odio ed alla violenza. Sulla base di questo criterio hanno velocizzato gli algoritmi in grado di riconoscere ed eliminare, appunto, entro 24 ore dalla segnalazione, i contenuti che incitano ad odio e violenza. Oltre a questo, le società firmatarie dell’accordo si impegnano a screditare i contenuti estremisti ed a promuovere contronarrazioni su ogni argomento o fatto, in modo da contribuire allo sviluppo del senso critico

Solo in questo modo, e grazie all’accodo firmato da Google, Twitter, Facebook e Microsoft contro l’odio online, il web resterà un luogo democratico aperto al confronto e rispettoso dei valori e delle leggi europee in tema di tolleranza e rispetto dei diritti umani. 

 

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