All’Ifa di Berlino 2015 è presente anche “Doro“, leader nella progettazione di device mobili per la terza età, con il suo nuovo modello di punta.
Stiamo parlando del “Doro Liberto 825”. Vediamo brevemente le specifiche tecniche prima di capire perché sia così adatto agli utilizzatori anziani.
Il processore che anima questo smartphone è uno Snapdragon 410 che, basandosi su 1 GB di RAM, è in grado di far girare Android versione 5.1 (Lollipop) su 4 GB di memoria interna. Poca, ma comunque espandibile via microSD. Sul piano grafico, troviamo un display da 5 pollici, quindi ampio, con una fotocamera da 8 megapixel, mentre la multimedialità viene affidata ad una radio integrata, alla funzione vivavoce ed al un comparto voice in qualità HD. La connettività viene, invece, garantita dal supporto al bluetooth, al Wi-Fi ed alla rete ultraveloce 4G (detta anche LTE). Sempre in termini di componentistica, si annovera un GPS (per identificare la posizione dell’utente) ed una torcia LED (utile per i movimenti notturni).
Iniziamo, ora, ad evidenziare i motivi che ne fanno uno smartphone per anziani. Innanzitutto il sistema operativo. Come accennato, si tratta di un Android 5.1 fortemente customizzato in termini di semplicità. Laddove, abitualmente, una stock rom ha molte icone (a meno di non usare un launcher esemplificativo), l’interfaccia del Doro Liberto 825 si basa sul concetto di azione. Vi sono (grandi!) icone che si richiamano a ciò che vogliamo fare e, come tali, guidano le scelte di chi utilizza questo dato smartphone.
Facciamo degli esempi. Vogliamo fare una telefonata? Rivolgiamoci all’icona “Chiama” mentre, se il nostro fine è fare una foto o, all’opposto, visualizzare quelle che sono nella nostra memoria interna, dobbiamo puntare direttamente sulla stilizzazione di “Visualizza”. Nel caso, poi, si voglia inviare un sms, una foto, una mail, un messaggio con una qualche app, è d’uopo indirizzarsi sulla voce “Invia”.
Questo il primo valore aggiunto di tale device. Il secondo è l’applicazione “My Doro Manager” che consente ad utenti esterni, ad esempio i parenti, di intervenire sulla luminosità ed il volume dello smartphone, di attivare le opzioni di assistenza, di aggiungere nuovi contatti e di consigliare l’uso di particolari applicazioni.
Terzo ed ultima nota di rilievo, per questo compagno della terza età, è la sua dock station. La si usa come base di ricarica, vero, ma anche per attivare funzionalità aggiuntive come cornice per foto, allarme-sveglia, orologio, base per chiamate in vivavoce, radio o lettore musicale. Senza mai dimenticare la modalità “anti-disturbo” per le ore di riposo notturno.
Il device, nelle colorazioni nera e bianca può essere reperito sul mercato a 285 euro. Indubbiamente è un buon investimento, se non fosse che, onestamente, la batteria da soli 1900 mAH è onestamente poca cosa per un device che dovrebbe fare della sua lunga reperibilità una bandiera da ostentare.