Android e Windows insieme? Ci pensa Samsung con un brevetto del 2015

Secondo alcune indiscrezioni provenienti dall'Asia, la coreana Samsung avrebbe depositato un brevetto relativo ad un dispositivo in grado di gestire sia Windows che Android in simultanea, grazie al Multi-Window. Ecco come funzionerebbe il tutto.

Android e Windows insieme? Ci pensa Samsung con un brevetto del 2015

Qualche anno fa si parlò di smartphone dual boot, in grado di avviare – alternativamente – Windows o Android sul medesimo hardware. Le pressioni di Microsoft e Google, ostili al progetto, fecero naufragare l’iniziativa che, però, potrebbe rivedere la luce, sotto nuova forma, grazie ad un brevetto Samsung

Più o meno nel 2014 di parlò di dispositivi mobili che, ufficialmente, potevano essere avviati, a scelta, o con Android o con Windows in modo da offrire il meglio dei 2 ecosistemi: temendo un troppo immediato paragone tra le proprie creature, sia Google che Microsoft si opposero minacciando ritorsioni verso i manufacturer che avessero intrapreso tale strada.

Samsung, secondo un brevetto depositato in patria nel Maggio 2015 e pubblicato in questi giorni online, potrebbe riprendere da dove si ci si era interrotti ma, sfruttando la grande potenza hardware di cui sono dotati gli smartphone di oggi, seguire una strada diversa: quella di 2 sistemi operativi usati in…contemporanea!

Nello specifico, il dispositivo cui starebbe pensando Samsung (sia smartphone che tablet) punterebbe forte sul “multi-window” già introdotto, tempo addietro, con l’interfaccia proprietaria TouchWiz (e di recente comparso, di default, in Android Nougat). Una porzione del display sarebbe destinata a Windows (10?) e l’altra ad Android (Nougat 7.1?): i due sistemi operativi, attivi in simultanea, consentirebbero operazioni come il drag&drop dei file da un OS all’altro con un semplice swipe del dito.

Qualora, poi, si volesse passare solo ad Android, che comunque resterebbe l’OS di riferimento, ovvero quello principale, basterebbe ridurre Windows a icona (circolare) flottante da riporre in un angolo dello schermo, pronto per esser richiamato alla bisogna.

Naturalmente, la particolare personalizzazione di questo dispositivo, documentazione del brevetto alla mano, consentirebbe anche di assegnare a ciascuno dei 2 sistemi operativi quantitativi diversi di risorse per quanto riguarda la memoria RAM e la capacità di calcolo del processore (quindi, i Core). Se ci pensiamo bene, è un po’ la logica che si segue nella creazione di macchine virtuali – su VirtualBox o VMware player – ove si stabilisce quanta RAM, e risorse di calcolo, assegnare al sistema host o alle macchine emulate. 

Sempre dalle impostazioni del device Dual OS in questione, sarebbe anche possibile stabilire la creazione di cartelle condivise sia da Android che da Windows (es. galleria delle foto, o raccolta della musica).

Il brevetto, come si è detto, è stato presentato un anno fa e, da allora, non se n’è più saputo nulla. Tuttavia, l’idea sarebbe decisamente stuzzicante, foss’anche per pochi appassionati di tecnologia, e non è detto che – in qualche modo – non venga percorsa. Speriamo non in modo “castrato” alla stregua di HTC che, dopo annunci similari, si limitò a commercializzare il suo HTC One M8 o solo con Android, o solo con Windows (salvo, poi, abbandonare a sé stessa la versione Microsoft based!).

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