"Fascismo islamico" di Hamed Abdel-Samad in uscita il 4 maggio 2017

Il 4 giugno 2013, lo storico Hamed Abdel-Samad torna in Egitto per tenere una conferenza: un professore dell’università del Cairo e i leader del movimento terroristico lanciano una fatwa contro di lui. "Fascismo islamico" esplica il suo poderoso pensiero.

"Fascismo islamico" di Hamed Abdel-Samad in uscita il 4 maggio 2017

“La carneficina a Parigi è il nostro 11 settembre e i terroristi che l’hanno eseguita l’incarnazione del “fascismo islamico”, una deriva che sin dagli inizi fa parte dell’islam”. Parla Hamed Abdel-Samad, 42 anni, politologo e storico tedesco nato al Cairo non un neofita in teorie estreme e controverse sul fondamentalismo, espresse in maniera esaustiva nel saggio dal titolo “Il Fascismo islamico”.

Abdel-Samad, figlio di un imam sunnita, è stato oggetto di una fatwa dell’università Al-Azhar del Cairo, condannato a morte dal gruppo terrorista egiziano Al-Jamaa Al-Islamiya. Abita in Germania dal 1995 ed è costretto a vivere sotto scorta. Nel saggio illustra ampiamente il suo pensiero: per lui l’islam moderato non esiste, dai tempi di Maometto l’islamista anela alla teocrazia, lo Stato con Dio come sovrano. Dice che occorre vigiliare affinché la cultura islamo-fascista non fagociti la società europea: gli attentati di Parigi sono un concreto attacco alla razionalità occidentale, la Francia è la patria dell’illuminismo e Voltaire, gli attacchi sono l’affermazione della negazione dei diritti dell’uomo.

Hamed Abdel-Samad rincara la dose sentenziando che l’odio con cui i terroristi hanno ucciso – sentendosi autorizzati da Allah – è uno dei primi elementi che accomuna l’islamismo al fascismo: per lui i musulmani devono per primi cogliere la continuità tra islam, islamismo e fascismo, per spiegare l’esistenza dello Stato islamico, del Califfato.

Nel suo libro ricostruisce i parallelismi tra i fascismi degli anni Venti e i primi movimenti islamisti come i Fratelli musulmani spiegando che la prima guerra mondiale portò al crollo degli imperi austro-ungarico e ottomano: in Europa, nacquero i fascismi, ma anche dei fondamentalismi nei territori dell’ex-impero ottomano. I due radicalismi, fascismo e islamismo, hanno sempre fatto leva su una matrice emotiva, circuendo le masse, instigando la frustrazione: questi miti sono la base di entrambi i movimenti, soggiogare il mondo liquidando i nemici. 

La sua tesi per cui sin dalle origini nell’Islam vi siano elementi fascistoidi si basa sui 14 elementi che, secondo Umberto Eco, caratterizzano l’Ur-fascismo o fascismo eterno: dal culto del profeta, all’idea che la verità sia una e assoluta, la glorificazione della violenza, la percezione della lotta – lottano per vivere e vivono per lottare – l’estetica della morte. Trasformandosi in martire l’islamista si avvicina a Dio e riceve in paradiso 72 vergini.

Hamed Abdel-Samad prosegue citando una similitudine tra fascismo e teologia politica, dal culto del Dux al rifiuto dell’illuminismo e della modernità, il fascismo era un movimento religioso, il primo movimento fascista in Europa, l’Action française, nacque all’interno della Chiesa. Il sogno di Hassan al-Banna quando, nel 1928, fondò i Fratelli musulmani era lo stesso di Mussolini, ammirava lo stile del Duce.

Lo scrittore illustra come storicamente il movimento di Al-Banna, insieme a Amin al Husseini, il Muftì di Gerusalemme, veicolò la propaganda antisemita,“Mein Kampf”di Hitler e “I Protocolli dei savi di Sion” (il falso di propaganda antisemita) sono stati dei best-seller nel mondo arabo.

Chi controlla il Corano controlla, con la lingua, la mente della gente. La primavera non è fiorita perché la gente è rinchiusa in una cipolla autoritaria. La prima pelle è quella dei Mubarak, Assad, dei Boss di clan dinastici. Abbatti loro, ecco spuntare i generali. Ma il cuore è il Corano, e a questo nessuno osa avvicinarsi». ha detto in un’intervista parlando del suo libro Fascismo islamico, una lettura dura, discutibile, che comunque induce alla riflessione.

Abdel-Samad ha 46 anni e vive a Monaco di Baviera, dove si è sposato con una donna danese e lavora per l’Istituto di Storia e cultura ebraica dell’Università di Monaco. Dopo la laurea, Abdel-Samad ha lavorato all’Unesco a Ginevra, è entrato al Dipartimento di Studi islamici presso l’Università di Erfurt, nel 2008 ha preso a lavorare presso l’Università di Monaco. 

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