Un campo di calcio nigeriano è illuminato a energia solare e cinetica

Da qualche anno l'Africa sfrutta le fonti di energia rinnovabili per soddisfare il suo bisogno di energia elettrica. In una soluzione sperimentale, un campo di calcio nigeriano è stato illuminato con energia solare e grazie all'energia cinetica dei giocatori.

Un campo di calcio nigeriano è illuminato a energia solare e cinetica

L’Africa non ha solo bisogno di acqua. Per il suo sviluppo e la sua emancipazione dall’Occidente, il continente nero ha necessità anche di internet e di energia elettrica. Se, nel primo caso, l’impegno viene da grandi colossi hi-tech come Google e Facebook, nel secondo frangente sono le piccole realtà dell’innovazione a suggerire soluzioni davvero interessanti. Come quella del campo di calcio in Nigeria illuminato grazie all’energia solare e all’energia cinetica dei giocatori.

L’Africa sta scoprendo, in questi anni, l’importanza delle fonti energetica rinnovabili per acquisire l’energia elettrica di cui necessita il suo sviluppo economico e tecnologico. Di recente l’Unione Africana, composta da 54 paesi, ha stanziato 20 miliardi di dollari per produrre almeno 10 GigaWatt di energia elettrica rinnovabile entro la fine del decennio, mentre in Africa orientale – in particolare in Tanzania – si sta sopperendo, con successo, alla mancanza di capitali per aumentare le reti elettriche nazionali grazie a soluzioni di energia solare a consumo (lett. “Pay-as-you-go solar energy”). 

A quanto pare, anche in Africa occidentale qualcosa si sta smuovendo, seppur si sia ancora in fase di sperimentazione. In particolare in Nigeria, a Laos, si sta sperimentando una soluzione che prevede la generazione di energia elettrica tramite l’uso di pannelli solari e l’adozione di piastrelle cinetiche.

La singolare combinazione di tecnologie solari e cinetiche è avvenuta a Laos, in Nigeria, attorno ad un campo di calcio collocato in un istituto per insegnanti. L’illuminazione del campo in questione è stata curata da un’interessante soluzione tecnologica prevista dalla britannica Pavegen che da sempre si occupa di risolvere i problemi energetici dell’Africa grazie all’uso, a basso costo, di fonti di energia rinnovabili. 

Nello specifico, il campo di calcio oggetto della sperimentazione congiunta di Shell, gigante energetico, e di Pavegen, piccola realtà delle fonti rinnovabili, prevede che sotto il manto di gioco del campo di calcio siano collocate un centinaio di piastrelle cinetiche che, opportunamente sollecitate dai movimenti dei giocatori durante le partite, generano energia elettrica. Quest’ultima può essere immagazzinata per essere usata successivamente, o – in aggiunta all’energia generata dai pannelli solari – può venir adoperata per illuminare il campo anche per 24 ore di fila, grazie a sistemi energetici a basso voltaggio. 

Pavegen, verificato il successo dell’iniziativa in questione, relativa al primo campo di calcio – nigeriano – alimentato con energia solare e cinetica, si trova ora ad affrontare la sfida di abbassare il costo di tale tecnologia trovando una soluzione di compromesso tra produzione su larga scala e prezzo di vendita remunerativo.

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