Primo Robot che ferisce l’uomo: legge della robotica infranta

Purtroppo, è stato creato un Robot che ferisce l'uomo. Anche se a scopo scientifico, l'impresa è riuscita, e la notizia non rassicura per niente. La robotica dovrebbe essere un mezzo per tutt'altro scopo, ma se danneggia l'uomo non è rispettabile.

Primo Robot che ferisce l’uomo: legge della robotica infranta

Giungono pessime notizie dal mondo della scienza, anche se è soltanto una ricerca. La robotica ha fallito, ha appena violato la prima delle regole fondamentali per applicare il suo utilizzo. “un Robot non può recare danno ad un essere umano“, questo menziona la prima regola in assoluto della robotica.

D’altra parte, un Robot non può arrecare danni a cose o persone, se non gli viene impartito. Qualsiasi oggetto senza una coscienza personale e un proprio intelletto, non agirà mai d’istinto. Non è proprio questo che ci rende diversi dai Robot?

La percezione del tempo, del divenire della realtà, i perturbamenti, la risoluzione di problematiche, le conseguenze, sono tutte situazioni che può capire un essere umano, solo u nessere umano, almeno fino a questo momento. La creazione di un Robot che ferisce arbitrariamente non è più una fantasia. Un Robot che agisce senza essere comandato dal proprio ideatore è appena diventato realtà.

La notizia non deve allarmarci, perché è solo a scopo scientifico, e principalmente etico. Però è sempre una brutta scoperta, perché se la faccenda va avanti, non può che risolversi male. Non bastavano le armi presenti sino ad ora, che adesso escono fuori Robot armati e pronti a distruggere. Il futuro non deve essere questo. Le ricerche in campo medico dovrebbero essere messi al primo posto.

Il Robot è dotato della più comunemente detta IA, ovvero l’intelligenza artificiale, ed è grazie a essa che gestisce la sua volontà. Può decidere se pungere un dito con un ago. La volontà di un uomo è libera di sfogarsi. Se lo può fare chiunque, allora non ci sarà più distinzione fra un uomo e un Robot. L’intelligenza artificiale ha nel suo potenziale tutte le possibilità di questo mondo. Non le stesse di un uomo, perché ancora le informazioni che recepisce un uomo sono talmente tante che la memoria più grande esistente non sarebbe in grado di contenerle.

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