Crollo nelle vendite di computer. La colpa è di Windows 10

Secondo le statistiche di Gartner e IDC, rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, vi è stato un calo di vendite di computer. Tra i motivi di questa tendenza, l'aggiornamento gratuito a Win10, il dollaro forte e pochi pc validi col nuovo OS di Microsoft

Crollo nelle vendite di computer. La colpa è di Windows 10

La maggior parte delle statistiche ufficiali parla, di continuo, di un crescente numero di installazioni riguardanti il nuovo sistema operativo della Microsoft, Windows 10. Ciò, comunque, non vuol dire che stia crescendo anche la vendita di computer che monta il nuovo OS di Redmond.

Anzi! Secondo le statistiche di Gartner (- 7.7%) e di IDC (10.8%), rispetto al terzo trimestre dello scorso anno vi è un calo, in termini percentuali ed assoluti, di computer venduti. Ciò può essere spiegato in vari modi e, sostanzialmente, i due istituti di ricerca concordano sulle motivazioni addotte.

Ad aver causato una flessione nelle vendite di computer, potrebbe essere il fatto che la maggior parte dei possessori attuali di computer ha preferito aggiornare i computer esistenti a Windows 10. Questo comportamento in particolare è stato, poi, spiegato con diverse ragioni.

Nello specifico, il fatto che l’aggiornamento a Windows 10 sia gratuito (per chi parte da Windows 7 o 8.x) per il primo anno (a partire dal 29 Luglio 2015) ha indotto molti utenti a limitarsi a questo passaggio, mettendo da parte l’idea di acquistare un nuovo computer almeno per un bel po’ di tempo.

Oltre a ciò conta anche il fatto che, nello stesso range temporale di riferimento, ovvero nell’ultimo trimestre, non sono usciti modelli di computer particolarmente interessanti, nei vari segmenti: comprare un nuovo computer solo perché, magari, il venditore lo aveva aggiornato al nuovo OS non è parso sufficientemente convincente.

I due istituti di ricerca concordano, con ottimismo, sul fatto che le vendite dovrebbero migliorare sensibilmente nel periodo natalizio quando entreranno in distribuzione molti dei computer creati, in seguito, proprio per sfruttare al massimo le valide feature di Windows 10.

Ad aver contratto le vendite, sempre spingendo l’utenza alla semplice fase di aggiornamento software, potrebbe essere anche il fatto che il dollaro si è particolarmente apprezzato rispetto alle altre valute e questo avrebbe causato un rincaro sino al 10% sul prezzo di molti modelli di PC.

Le ottime performance del dollaro, in particolare, hanno pesato sui mercati informatici di EMEA (Europa, Medio Oriente, e Africa), il Giappone e l’America Latina.

Tutte le grandi società informatiche, infine, hanno accusato un certo calo delle vendite con Lenovo che si conferma prima col 20,3% delle vendite totali (20 milioni di pezzi solo nell’area EMEA), mentre al secondo posto rimane la HP (18,5%) che, come LENOVO, ha accusato una contrazione del 4% sulle macchine distribuite nel periodo di riferimento. Dell occupa l’ultima piazza del podio, mentre solo quarta di conferma la Apple con 5 milioni di pezzi commercializzati.

ASUS ed ACER risultano essere le aziende informatiche più danneggiate dal calo di richieste in tema di computer e portatili.

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