Slippery Slope: il gioco proposto dall’Fbi per combattere l’Isis

L'FBI lancia in rete un nuovo gioco dal ruolo educativo con l'obiettivo di aprire la mente dei giovani ed impedire che questi vengano reclutati o adescati dalle forze dell'Isis. Messaggio importante anche sul sito del noto ente investigativo.

Slippery Slope: il gioco proposto dall’Fbi per combattere l’Isis

Nuovo tentativo intimidatorio da parte degli Stati Uniti, che lanciano sul mercato un nuovo videogioco con il preciso obiettivo di impedire che innumerevoli giovani, o ragazzi indecisi sul proprio futuro, vengano in qualche modo a contatto con la nota organizzazione terroristica.

Sul sito dell’FBI compare inoltre questo messaggio: “Don’t be a puppet” (letteralmente in italiano “non essere un pupazzo”), che ha ovviamente un retroscena molto denso di significato. Insomma, l’America ci sta mettendo del suo non solo a livello politico, ma anche a livello intimidatorio, evitando che numerosi ragazzi prendano la strada sbagliata.

Il gameplay è molto semplice: una capretta si deve muovere all’interno dell’area di gioco ed evitare di urtare le pietre che compaiono sull’area del videogame.
Il gioco si trova sul sito dell’FBI
 in una precisa sezione del portale tra le indicazioni su come fare e a chi rivolgersi nel caso si venga contattati da un reclutatore.

Anche se il messaggio di Slippery Slope risulta subito semplice e chiaro all’occhio di un appassionato di videogiochi, c’è anche da dire che un videogioco del genere non può competere con i giochi tecnologici al giorno d’oggi.
Un videogame del genere – dalla grafica in 2D e con un sistema così macchinoso – non riuscirà sicuramente ad attirare il mondo dei giovani, sempre più abituati ad avventure grafiche in 3D ed a movimenti e giochi fluidi che vengono proposti sul mercato videoludico sulle varie console. Quindi serve sostanzialmente altro per fermare questo fenomeno, con i giovani che passano le loro giornate bombardati da trailer e video di giochi e film violenti dal calibro di GTA e il Leone del Deserto. Il gioco quindi non ha riscosso molto successo e sicuramente non basterà un tentativo del genere con una grafica così obsoleta a combattere un fenomeno così grande come l’Isis.

Ma chi si sta muovendo, oltre alla nota organizzazione americana, sono anche i colossi del web come Twitter e Facebook, che nel giro di poco tempo hanno letteralmente eliminato dal Web una serie di profili sospettati di avere qualcosa a che fare con l’Isis. Continuano invece le pressioni sulla Casa Bianca per rimuovere dalla rete una serie di post pubblicati dai jihadisti. Facebook e Twitter stanno dando il massimo per combattere questa guerra sul web, dove sembra ormai che la nota organizzazione terrorista abbia trovato le radici per far fiorire un buon sistema di comunicazione fra i vari terroristi. Era già stato detto come questi comunicassero attraverso mezzi di uso quotidiano come il PlaySation Network o il grande colosso Whatsapp.

Importante, oltre all’azione dei due colossi Facebook e Twitter (che sembra si stiano trasformando da semplici fornitori di servizi di messaggi e post a grandi organi governativi) è il noto gruppo Anonymous che sta cercando di sventare attacchi in tutto il mondo intercettando le comunicazioni fra i terroristi.

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