Ormai da anni è diventato un tormentone in rete: ogni volta che Aaron Ramsey, centrocampista gallese dell’Arsenal, va in gol, qualche giorno dopo un personaggio famoso passa a miglior vita.
Anche questa volta la maledizione di Ramsey, o “Ramsey Curse”, come la chiamano oltre manica, ha colpito. Infatti nella partita giocata contro il Liverpool martedì 13 gennaio, il giocatore dei gunners è andato in rete, e 24 ore dopo è arrivata la notizia del decesso dell’attore Alan Rickman, noto per aver interpretato il professor Piton nella saga di Harry Potter.
Ma anche nella gara di sabato 9 gennaio tra Arsenal e Sunderland, Ramsey era andato a segno, e domenica 10 è arrivata da New York la notizia della scomparsa di David Bowie. La lunga lista delle strane coincidenze, che alimentano questa fantomatica maledizione, ha avuto inizio nel 2011 quando un gol al Manchester United anticipò l’uccisione di Bin Laden da parte dei corpi speciali della marina degli Stati Uniti. Ad ottobre dello stesso anno i gol contro Tottenham e Marsiglia precedettero la morte del fondatore di Apple Steve Jobs e del colonnello libico Gheddafi.
Nel febbraio 2012 fu la volta della cantante Whitney Houston il giorno dopo il gol contro il Sunderland, mentre l’anno dopo, la morte del dittatore argentino Jorge Videla, fu anticipata dal gol contro il Wigan. Nel novembre del 2013 un incidente stradale spezzò la vita di Paul Walker, il Brian O’Conner nella serie Fast and Furious, esattamente il giorno successivo alla rete segnata da Ramsey al Cardiff.
Anche la scomparsa di Robin Williams, trovato senza vita l’11 agosto 2014 avvenne il giorno dopo una marcatura del giocatore gallese. Ma in quel mese Ramsey segna ancora, e questa volta è l’attore e regista Richard Attenborough a passare a miglior vita.
Ma sei ogni volta che Ramsey segna, si va alla ricerca della coincidenza con la morte di un personaggio famoso, c’è anche da dire che il centrocampista dell’Arsenal nel periodo “maledetto” ha segnato 37 reti, mentre le strane coincidenze riguardano solo 10 casi, meno di un terzo, tanto che basta per sfatare questa leggenda che gira tra gli internauti.