Plautilla Nelli, la prima pittrice fiorentina

“Plautilla Nelli. Arte e devozione sulle orme di Savonarola”, fino al 4 giugno agli Uffizi: la suora, non conosciuta come meriterebbe, è stata la prima pittrice fiorentina, ha aperto la strada ad altre donne della sua epoca.

Plautilla Nelli, la prima pittrice fiorentina

Plautilla Nelli, che in realtà si chiamava Polissena de’ Nelli, nacque a Firenze nel 1524 nella antica e nobile famiglia fiorentina di Piero di Luca Nelli. Fu la prima pittrice fiorentina e, negli ultimi anni, gli storici dell’arte hanno finalmente riscoperto il suo talento: la Galleria degli Uffizi le ha dedicato, nel giorno della Festa delle donne, una mostra monografica che resterà aperta al pubblico fino al 4 giugno.

La mostra riscatta la memoria storica di Plautilla e le sue opere d’arte per lungo tempo attribuite a uomini artisti. La mostra a cura di Fausta Navarro, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei, ed è stata realizzata con il generoso contributo di “Advancing Women Artists Foundation” e con la collaborazione del Museo del Tessuto di Prato.

I medici favorirono l’arte femminile: granduchi e granduchesse promossero la vita artistica e culturale cittadina, commissionando opere a una miriade di autori, tra i quali vi erano anche numerose donne. Per le artiste le difficoltà erano variegate, la vita monacale era una delle poche vie d’accesso alla pittura, molte opere realizzate da queste donne risiedono dimenticate in monasteri e conventi.

Suor Plautilla Nelli fece il suo ingresso nel convento domenicano di Santa Caterina in Cafaggio di Firenze a quattordici anni, considerato uno dei più prestigiosi d’Italia per le virtù delle consorelle-artiste. È la capostipite dell’arte femminile fiorentina nel Cinquecento, citata addirittura dal Vasari, il quale la elogia dicendo “avrebbe fatto cose meravigliose se, come fanno gl’uomini, avesse avuto commodo di studiare ed attendere al disegno e ritrarre cose vive e naturali”. Non ricevette alcun precetto artistico, riuscì a raggiungere eccelsi risultati copiando disegni e dipinti. Plautilla interpretò, con ardente poesia, l’arte figurativa ispirata al magistero di Girolamo Savonarola nel campo delle arti e al nuovo modello disciplinato di santità femminile della riforma tridentina.

Nel monastero fiorentino ricoprì la carica di priora e dirise la fiorente bottega artistica grazie alla quale numerose consorelle, sue discepole, produssero numerose immagini sacre: la creazione artistica, intesa come lavoro quotidiano, era un manifesto devozionale. L’attività artistica del convento di Santa Caterina in Cafaggio fu destinata a soddisfare principalmente la richiesta del mercato dei parenti e clienti legati alla vasta rete dei conventi toscani dell’Ordine dei Predicatori.

La vendita di tali opere divenne poi fondamentale per la vita del convento di Santa Caterina all’indomani della riforma dei monasteri femminili emanata dai decreti tridentini (1566), che proibiva la ricerca di beneficenze fuori delle mura conventuali. Plausilla si colloca all’interno del filone di pittura fiorentina cinquecentesca, aliena alla sperimentazione formale ed espressiva del manierismo delle opere dei maestri della “Scuola di San Marco”, Fra’ Bartolomeo, Mariotto Albertinelli, Lorenzo di Credi, Giovanni Antonio Sogliani. Oltre che pittrice convenzionale di soggetti religiosi, si cimentò anche nella ritrattistica e fu ottima miniatrice. I dipinti supestiti di Plautilla Nelli, soprattutto a soggetto sacro e animati da mistico fervore savonaroliano, sono solo 7 tavole e una tela.

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