In piena guerra civile spagnola (1936-1939), Pablo Picasso, artista iberico di stanza a Parigi, dipinse nel 1937 quello che diventerà poi il suo capolavoro : Guernica.
Guernica era una chiara denuncia del bombardamento-26 prile 1937- del villagio basco, appunto Guernica, da parte dell’aviazione della Germania nazista, venuta a sostenere le forze nazionaliste di Franco. Si parlò dell’ uccisione di più di duemila civili, sorpresi in una tranquilla giornata di mercato.
La guerra civile spagnola finì per diventare una cosa europea, una sorta di prova generale della Seconda guerra mondiale e, pertanto, tanti artisti ne dedicarono la loro opera: Orwell scrisse “Omaggio alla Catalogna” un diario-reoprtage in cui raccontò la sua esperienza; Hemingway, “Per chi suona la campana”; Ken Loach, più tardi -nel 1995- fece uscire il film “Terra e Libertà” ma l’opera di Picasso con la sua maestosità divenne ,da subito, simbolo universale della crudeltà della guerra.
Solo nel 1981, sei anni dopo la fine della lunga dittatura di Franco (1939-1975), il dipinto fu trasferito in Spagna ed esposto come opera simbolo e in collezione permanente al museo Reina Sofia di Madrid, dove in occasione degli 80 anni dalla realizzazione e dei 25 anni dall’arrivo in Spagna, sarà inaugurata ad aprile -per andare avanti fino a settembre- una grande mostra in onore dell’artista spagnolo, intitolata “Il cammino verso Guernica”.
“Il cammino verso Guernica” esporrà oltre 150 capolavori dell’artista, che ne raccontano l’ evoluzione del suo universo pittorico dalla fine degli anni 20 fino alla metà degli anni 40, provenienti da oltre 30 istituzioni internazionali.
L’imponente tela sarà affiancata in questo percorso espositivo da opere provenienti principalmente dal Museo Picasso e dal Centre Georges Pompidou di Parigi, la Tate Modern di Londra, il MoMA e il Metropolitan Museum di New York, la Fondation Beyeler nei pressi di Basilea in Svizzera e diverse collezioni private per questa grande esposizione.