Quando Harry Gardner è salito sul palco dello show televisivo “Britain’s Got Talent” i giudici hanno subito capito che in realtà non stava vivendo davvero la competizione e che lo scopo di quella esibizione era ben più nobile di una semplice vittoria di un programma per scovare un talento.
Il ragazzo, che ha appena 16 anni, risponde con tono umile e pacato alle domande dei giudici che cercano di capire qualcosa in più di lui e della sua esibizione.
Ad un certo punto il ragazzo annuncia di esibirsi al pianoforte e di cantare una canzone che ha scritto da solo e che per lui è molto importante perché racconta un momento della sua vita molto triste ed il modo in cui lui e la sua famiglia hanno deciso di affrontarlo.
Il ragazzo fra le parole della sua canzone ha poi raccontato che la sua nonna ha scoperto tre anni prima di essere malata di Alzheimer e questo ha reso tutta la famiglia triste, un tristezza ed una malinconia che la sua canzone interpreta alla perfezione.
Il brano si intitola “Not Alone”. Un titolo che significa molto per lui ma che dovrebbe avere un significato molto profondo per tutte le persone che si trovano nella sua stessa situazione. Chi ha in casa una persona che soffre di Alzheimer dovrebbe far capire loro, ogni giorno, che non sono soli.
Non sono soli nel momento in cui il medico spiega cosa accadrà, non sono soli quando devono iniziare a prendere le medici e non saranno mai soli anche quando i ricordi verranno cancellati da quel vuoto che li fa sentire veramente soli.
La sua esibizione commuove fin da subito i giudici che non possono che premiare la sua sensibilità ed il suo talento. Altrettanto interessante sarà vedere l’esibizione di un uomo che scrive una canzone per l’amico morto poco tempo prima. Anche in quel caso i giudici non possono fare a meno di asciugarsi le lacrime!