Ecco la bambola per adulti più realistica al mondo. Può parlare, sorridere ed anche cantare!

Questi "giocattoli" saranno in grado di rendere felici molti uomini. Le donne non dovranno preoccuparsi: esiste anche la versione maschile di queste bambole ultra tecnologiche.

Ecco la bambola per adulti più realistica al mondo. Può parlare, sorridere ed anche cantare!

Spesso e volentieri capita di guardare dei film che ci proiettano in un futuro fatto di androidi che pian piano prendono il posto degli esseri umani i diversi settori, dal lavoro nelle fabbriche ai delicati interventi chirurgici dalla precisione micronica che nessun mano potrebbe ottenere.

Sembra che quel futuro non sia poi tanto lontano e presto, si vocifera già dal prossimo anno, potrebbero essere commercializzati dei giocattoli per adulti, chiamiamoli così, che potrebbero davvero rivoluzionare la nostra vita.

Si tratta delle famose bambole gonfiabili per “l’intrattenimento” di molti uomini soli che però adesso non si gonfiano più ed hanno sempre più l’aspetto di un essere umano vero e proprio, una sorta di androide in grado di fare tante cose.

Non sono più dunque delle semplici bambole per quel genere di intrattenimento che tutti abbiamo in mente ma di veri e propri robot da compagnia in grado di parlare, sorridere ed anche cantare volendo.

Basterà programmare il nostro giocattolo attraverso l’app sullo smartphone per avere una compagna perfetta in ogni momento in base al nostro stato d’animo e pronta a venire incontro alle nostre esigenze.

Questo giocattolo, disponibile anche in versione maschile per le donne più esigenti, sarà disponibile dal 2018 ed è stato definito da Paul Lumb, capo della Cloud Climax, come la “Bugatti Veyron della VR” che potrà essere acquistata ad “appena” 5800 dollari.

Altrettanto interessante sarà vedere quello che fa una ragazza quando scopre il suo fidanzato sotto le coperte con un’altra donna. La sua reazione è davvero furiosa e nessuno può impedirle di sfogare la sua ira contro quella ragazza che le ha rubato l’uomo.

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