Un bracciale per rilevare e trattare il morbo di Parkinson

In seguito ad una ricerca italiana è stato messo a punto un dispositivo, un bracciale “intelligente”, in grado di favorire sia la diagnosi precoce che il monitoraggio del morbo di Parkinson

Un bracciale per rilevare e trattare il morbo di Parkinson

Una recente ricerca italiana offre nuovi strumenti per la diagnosi precoce e il trattamento del morbo di Parkinson, una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, ad oggi non curabile, che in Italia conta circa 200 mila casi l’anno, principalmente tra gli over 60.

Infatti presso l’Assistive robotics laboratory dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che applica la tecnologica e la robotica a settori vari, quali la sanità, è stato realizzato un bracciale smart in grado di dare informazioni affidabili sull’avanzamento del morbo di Parkinson.

Ma quando e come si utilizza questo bracciale “intelligente”? Il bracciale va inserito nella mano del paziente e, attraverso degli anelli inerziali, esso misura la velocità di movimento delle dita e del polso, informando così il neurologo dell’eventuale presenza del Parkinson, anche quando nei pazienti i sintomi (deterioramento delle capacità motorie) non sono ancora osservabili ad occhio nudo o tramite la strumentazione tradizionale (fase subcronica della malattia).

Dunque questo dispositivo avrebbe un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce della malattia, tanto da aggiudicarsi il premio “Inemo design challenge”, indetto da Stmicroelectronics, azienda specializzata da diverso tempo nella produzione di componenti elettronici a semiconduttore.

Per il momento il dispositivo è stato testato solo presso l’ospedale di Carrara (Asl1 Massa Carrara), diretto da Carlo Maremmani, dove ha fornito informazioni molto utili su circa 150 pazienti, cui era già stato diagnosticato il morbo, e su altri 100 pazienti sani nella fase di controllo.

Uno dei ricercatori, Filippo Cavallo, ha spiegato: “Lo stesso sistema può essere utilizzato anche nelle fasi successive della malattia, garantendo un monitoraggio nel tempo delle prestazioni motorie dei pazienti. I pazienti possono utilizzarlo anche a casa, favorendo il medico nel controllo del decorso della patologia. La novità più importante è la possibilità di rallentare la malattia applicando terapie personalizzate tramite l’utilizzo di sensori che consentano la corretta e precisa valutazione dei pazienti già in fase precoce”.

Abbiamo recentemente altre scoperte in merito: la terapia wireless contro il Parkinson ed il valido aiuto offerto dalla birra.

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