Grillo lancia la sua ultima provocazione sul web ed è subito polemica. Il leader del Movimento Cinque Stelle in un post pubblica la foto del cancello di Auschwitz, il lager tedesco tristemente noto per il massacro di molti ebrei, e cambia la scritta della tabella simbolo; il messaggio originale era Arbeit macht frei (Il lavoro rende liberi), e rappresenta tristemente l’umiliazione subita dagli ebrei, mentre Grillo scrive P2 macht frei ( la P2 rende liberi). Inoltre prende in prestito e rivisita la poesia che Primo Levi scrisse come incipit del suo libro “Se questo è un uomo” trasformandola in “ Se questo è un Paese”, scatenando così le reazioni di molti.
L’obiettivo di Beppe Grillo è quello di attaccare pubblicamente Renzi e Napolitano. Esordisce con: “Voi che si disinteressate della cosa pubblica come vi fosse estranea e alla vita delle persone meno fortunate che vi circondano nelle vostre tiepide case… Considerate se questo è un Paese che vive nel fango che non conosce pace , ma mafia… Considerate se questo è un Paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino, dalla trattativa Stato mafia schiavo della P2…”.
Le prime polemiche vengono dalla comunità ebraica e il presidente dell’UCEI Renzo Gattegna afferma che si tratta di una infame provocazione, che Grillo fomenta sentimenti antisemiti ed è una profanazione della memoria e del dolore di milioni di persone vittime innocenti del nazismo. Reazioni a catena anche da parte di vari deputati tra i quali Emanuele Fiano del PD che dichiara: “Chi conosce quella storia lo punirà alle urne”.
Il post di Beppe Grillo è dovuto ad una seduta prevista per oggi al Senato sul voto di scambio politico-mafioso, un disegno di legge che secondo il M5S, alleggerirebbe le pene detentive legate all’articolo 416-ter del codice penale.
Dato le forti accuse subite, il leader del partito ha cercato di rimediare in qualche modo dicendo che “Primo Levi ha scritto un libro straordinario”, ma il suo cambio di marcia è servito a poco.