Alcune tecniche usate dai marine Usa per sopravvivere all’annegamento (1 / 2)

Alcune tecniche usate dai marine Usa per sopravvivere all’annegamento

I Navy Seals sono senza alcun dubbio uno dei corpi militari meglio addestrati al mondo. Le Forze Speciali della Marina degli Stati Uniti, infatti, sono pronte praticamente a tutto e gli uomini che ne fanno parte sono pronti a qualunque evenienza.

Questi militari vengono addestrati e sottoposti a tantissimi esercizi che permetterebbero loro di sopravvivere qualora si trovassero in situazioni difficili e di particolare emergenza.

Clint Emerson ha fatto parte per tanti anni di queste forze speciali statunitensi ed ora ha deciso di pubblicare un libroche si intitola “100 Deadly Skills” in cui spiega ben 100 modi per sopravvivere a situazioni mortali.

Fra i tanti esercizi illustrati e spiegati nel suo libro ve n’è uno molto particolare che ha letteralmente lasciato a bocca aperta di i lettori. Nel suo libro, Clint spiega una situazione davvero da brividi.

“Quando un uomo viene catturato in un territorio ostile, le sue possibilità di sopravvivere sono davvero molto limitate. In questi casi, l’ufficiale non viene sottoposto a processo ma nella maggior parte dei casi viene fatto scomparire il che significa che si troverà a dover sopravvivere luoghi ostili o, peggio ancora in acqua, con mani e piedi legati”

Il racconto di Clint Emerson nel suo libro è corredato anche da disegni che illustrano le tecniche che i Navy Seals devono apprendere per salvarsi dall’annegamento, ad esempio.

Come prima detto, il militare che viene preso in ostaggio e del quale ci si vuole sbarazzare viene gettato in mare con le mani ed i piedi legati. In questi casi la morte è quasi certa ed avviene per annegamento: grazie a queste tecniche sarà possibile riuscire a sopravvivere in attesa dei soccorsi o nella speranza che le correnti lo spingano fino alla terraferma.