Rubens Barrichello: “Sono stato miracolato, ho sconfitto un tumore”

L’ex ferrarista ha da poco messo alle spalle il dramma della scoperta di un tumore al collo. Come da lui raccontato a “Globo TV”, tutto è avvenuto lo scorso gennaio, ma per fortuna è guarito in quanto è riuscito ad estirparlo.

Rubens Barrichello: “Sono stato miracolato, ho sconfitto un tumore”

Per gli appassionati di Formula 1, Rubens Barrichello sarà per sempre ricordato come il secondo di Michael Schumacher. Rimane comunque un dato di fatto: correndo per la Ferrari nelle stagioni comprese tra il 2000 e 2005 ha contributo alle numerosissime vittorie del kaiser di Kerpen. Di lui si rammenterà soprattutto il fattaccio di Zeltweg 2002, quando i box intimarono al paulista di dare strada al più titolato compagno di squadra, che per l’occasione si aggiudicò il gran premio d’Austria.

Dopo aver abbandonato il Circus della Formula 1, il pilota di origini italiane si è cimentato in altre categorie vincendo il campionato Stock Car nel 2014. Ma tralasciando la sua carriera agonistica, la notizia che ha recentemente destato più scalpore è stata la sua ammissione di aver avuto un tumore un collo.

Ad annunciarlo è stato lo stesso “Rubinho” durante un’intervista concessa all’emittente brasiliana “Globo TV”. Durante il programma “Conversa Com Bial”, il paulista ha ripercorso le tappe della grave malattia che lo scorso fine gennaio lo ha colpito come un fulmine a ciel sereno. Per fortuna la sua vicenda si è conclusa con un brutto spavento e con una vistosa cicatrice che gli è rimasta sul collo.

Una mattina mi trovavo sotto la doccia, quando di colpo avvertii un dolore lancinante alla testa. Sentii come se stesse esplodendo, tanto che dovetti accasciarmi per terra. Ci vollero un po’ di minuti prima di riuscire a raggiungere la moglie Silvana per chiederle aiuto”. Come raccontato dallo stesso Barrichello, il dolore era talmente insopportabile da convincerlo della gravità della situazione. I medici non hanno perso tempo e nel giro di poco tempo lo hanno operato per la rimozione del tumore, che per fortuna si è dimostrato essere benigno.

Ciononostante i medici gli hanno fatto presente che solo il 14% di chi si soffre di tale patologia riesce ad uscirne fuori senza alcuna conseguenza. Per tutte queste motivazioni l’ex ferrarista ha ammesso di sentirsi miracolato dalla sorte che avrebbe potuto riservargli un’epilogo completamente differente.

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