Robert Kubica svela perché ha rifiutato la Ferrari per la Williams

Robert Kubica disputerà il mondiale 2019 di Formula 1 al volante della Williams, ma su di lui aveva puntato gli occhi anche la Ferrari. Dopo aver a lungo riflettuto, il polacco ha però deciso di accasarsi con il team di Grove. Ecco perché.

Robert Kubica svela perché ha rifiutato la Ferrari per la Williams

Una delle tante curiosità legale alla stagione 2019 di Formula 1, riguarda il rientro in pompa magna di Robert Kubica. Il polacco, uno dei più talentuosi piloti degli ultimi anni, sarà a tutti gli effetti un osservato speciale. Dopo otto anni di astinenza forzata dalle corse, in molti saranno desiderosi di scoprire se sarà ancora in grado di poter essere competitivo come una volta.

Il driver di Cracovia era infatti considerato una delle più grande promesse di questo sport. Su di lui avevano messo gli occhi i più grandi team del Circus, Ferrari compresa. Se non fosse stato per quello schianto al rally “Ronde di Andora”, non era da escludere il suo debutto al volante delle monoposto di Maranello. Un pre-contratto gli avrebbe infatti aperto più di una chance per correre con la Rossa già nel 2012.

Le cose però andarono diversamente, ma Robert Kubica non ha mai perso le speranze di poter tornare a guidare un bolide di Formula 1. Dopo una lunga riabilitazione, l’ex pilota della Bmw Sauber e della Renault ha dimostrato di poter tornare a gareggiare con i mostri sacri di questa disciplina.

Davanti a lui si sono presentate una serie di opzioni. Sul tavolo aveva da scegliere tra la Ferrari e la Williams, due delle squadre più titolate della storia. Alla fine il polacco ha scelto il team di Grove, in quanto gli assicurava la possibilità di essere un pilota titolare. La Ferrari aveva infatti bisogno di un test driver per sostituire Antonio Giovinazzi e Danil Kvyat, che nel 2019 si sono accasati rispettivamente in casa Sauber e Toro Rosso. In Ferrari puntavano sull’esperienza di Kubica, che però voleva qualcosa di più. Alla fine ha prevalso la voglia di rimettersi in gioco e di competere con gli altri.

Come ribadito per mezzo di un’intervista concessa ad Autosport, Robert ha preferito essere protagonista di una squadra di secondo piano, piuttosto che un comprimario all’interno di una squadra che molto probabilmente lotterà per il mondiale. “Ho avuto qualche opportunità che ritengo molto interessante, e non è stato facile dire di no. Alla fine sono un pilota e anche se non corro da molto tempo, questa mentalità da corsa è venuta fuori nel momento di prendere una decisione. Sono felice della scelta fatta, perché rappresenta una grande sfida”.

Continua a leggere su Fidelity News