Norbert Haug su Michael Schumacher: “Avrebbe potuto vincere almeno un altro titolo se fosse rimasto in Mercedes”

L’ex vicepresidente di Mercedes-Benz Motorsport è convinto che Michael Schumacher abbia chiuso troppo in fretta la sua seconda parentesi in Formula 1: se fosse rimasto ancora qualche anno in Mercedes, avrebbe potuto vincere almeno un altro titolo mondiale.

Norbert Haug su Michael Schumacher: “Avrebbe potuto vincere almeno un altro titolo se fosse rimasto in Mercedes”

Come noto, rientrato nel 2010 in Formula 1, Michael Schumacher non ha saputo ripetere gli straordinari risultati maturati nella prima parte della carriera. I tre anni in Mercedes se non deludenti, sono stati ben al di sotto delle aspettative della vigilia. Per questa motivazione, a fine 2012 il sette volte campione del mondo ha convenuto che fosse più opportuno abbandonare definitivamente il Circus. 

A seguito di questa scelta, il sedile lasciato libero dal tedesco è stato occupato da Lewis Hamilton, pilota che con l’avvento dell’era turbo-ibrida, ha lasciato ben poche soddisfazioni ai rivali in pista. Se non fosse stato per Nico Rosberg, l’inglese avrebbe dominato le ultime stagioni, arrivando a vincere sette titoli mondiali consecutivi, un record impossibile da immaginare pensando a quella che è stata la storia dei primi 50 anni di Formula 1.

Tenendo conto di questa premessa, Norbert Haug, storico ex vicepresidente di Mercedes Benz-Motorsport, ha fatto presente che la scelta di Schumacher di ritirarsi la seconda volta sarebbe stata fin troppo prematura. Come riferito per mezzo di un’intervista rilasciata al canale televisivo tedesco Sport1, “se avesse continuato nel 2013, 2014, 2015, avrebbe potuto vincere almeno un altro titolo. Un pilota da pole position nel 2012 avrebbe potuto trionfare nel 2014 con una vettura uguale o superiore”. Abbandonando invece la Formula 1, Schumi ha aperto la porta a Lewis Hamilton, che con la Mercedes turbo-ibrida ha eguagliato i suoi record.

E riferendosi ai due piloti più vittoriosi della storia, Norbert Haug ha sottolineato che entrambi hanno dimostrato di amare all’inverosimile il loro lavoro. I successi maturati sono la naturale conseguenza della voglia di primeggiare, della tenacia, dell’ostinazione e dell’insoddisfazione che hanno dimostrato in pista. Proprio quest’ultimo aspetto differenzia i vincenti da quelli che come Hamilton e Schumacher possono essere invece definiti “vincenti permanenti”. 

Concludendo la disamina incentrata sulle due leggende del Motorsport, Norbert Haug ha sottolineato che campioni come Michael e Lewis “chiedono di più, fanno di più, lavorano di più e creano di più. Sono entrambi molto speciali. Da quando Lewis ha iniziato ad accumulare titoli ogni anno con la Mercedes, era chiaro che a un certo punto sarebbe arrivato al settimo”.

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