Per Montezemolo il brindisi alla presentazione di Italo Evo è stata l’occasione giusta per rispondere alle svariate domande poste dai giornalisti, ma soprattutto per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Tra i vari incarichi da lui ricoperti, quello di presidente della Ferrari è stato di gran lunga il più prestigioso. Sotto la sua gestione, il Cavallino Rampante ha conquistato diversi mondiali piloti e costruttori, riportando a Maranello il titolo di campione del mondo dopo 21 anni di digiuno.
Nonostante gli svariati successi, a qualcuno non andarono giù gli ultimi anni della sua gestione post-Schumacher. Dopo il ritiro del kaiser di Kerpen alla fine della stagione 2006, la Ferrari riuscì a vincere il titolo solo nel 2007 con Kimi Raikkonen. Nelle altre stagioni la Rossa sfiorò il titolo in almeno altre tre occasioni, ma come amava ricordare Enzo Ferrari, il secondo altro non è che il primo degli sconfitti.
Ed è proprio in ragione di questa circostanza che nel 2014 Marchionne decise di scaricare Montezemolo, assumendo di fatto il suo incarico. Il manager italo-canadese gli rimproverò una deludente gestione sportiva che aveva toccato il fondo proprio nel 2014, primo anno dell’era turbo-ibrida della Formula 1. Pur potendo contare su due piloti di punta come Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, quell’anno la Ferrari raccolse ben poco, e di fatto rimase una delle stagioni più disastrose di sempre.
Una volta assunto l’incarico di Montezemolo, Marchionne parlò di rilancio della gestione sportiva. Ma ad oggi le vittore conseguite non sono state certo all’altezza degli annunci. Alla luce delle ultime due debaclè di Singapore e Sepang, è stato proprio Montezemolo a voler dire la sua in merito, ricordando che “parlare è facile, vincere è difficile. Credo che adesso tutti se ne rendano conto”. La sua è suonata come un’evidente frecciatina a chi lo aveva silurato come un presidente non più in grado di vincere.
Nonostante ciò, Montezemolo confida che la Ferrari possa compiere l’impresa di potersi andare a prendere il titolo. Del resto lui stesso aveva affermato che a fronte della perdita dell’incarico, sarebbe comunque rimasto il più grande tifoso della Ferrari. Per questa ragione, accantonando la polemica con Marchionne, ha di fatto espresso tutte le sue speranze nel riscatto della Rossa. “Il mondiale è difficile, mancano ancora cinque gare, ma siamo vicini, e con questa macchina è giusto crederci”.